Il triangolo amoroso scandalizza il Lido con "Tre"
Una coppia che si apre a un altro uomo. Le cellule staminali come metafora delle molteplici possibilità offerte dalla vita. In concorso alla Mostra c'è "Tre", del regista tedesco Tom Tykwer

Il regista tedesco Tom Tykwer
VENEZIA. Lui, lei e lui: in un concorso che si era aperto con l'amore a quattro del francese "Happy Few", tocca al tedesco "Tre" di Tom Tykwer spingere la 67ma Mostra del Cinema veneziana in direzione del più classico triangolo, dove però il
gioco a tre non si gioca solo in chiave eterosessuale.
Col suo solito stile agile e variabile, pieno di invenzioni visive e narrative, Tom Tykwer racconta infatti questa volta una storia d'amore che intreccia le possibilità dei sentimenti e delle attrazioni sull'asse della coppia allargata. Ne sono protagonisti Hanna e Simon, che da vent'anni convivono felicemente innamorati in una Berlino che non sembra disposta a lasciarsi stupire da niente. Lei è una giornalista che conduce in tv un talk-show filosofico e fa parte di una commissione etica che veglia sulla ricerca scientifica rivolta all'utilizzo delle cellule staminali; lui è un ingegnere dell'arte che realizza i progetti di artisti concettuali.
Entrambi vivono serenamente e liberamente, senza figli, facendo i conti con i casi della vita: la morte della madre di lui per tumore, il cancro che fa perdere a Simon un testicolo. Tra i due il caso mette Adam, ricercatore genetico che lavora con le staminali, destinato a diventare l'amante prima di Hanna e poi di Simon, che inizia a una imprevista svolta omosessuale. Ovviamente il doppio tradimento è destinato a intrecciarsi nella vita quotidiana, quando il caso farà incontrare i tre, provocando ovvi traumi e altrettanto prevedibili ricomposizioni.
Tom Tykwer, che proprio qui a Venezia aveva avuto la sua consacrazione prima con "Lola corre" e poi con "La principessa e il guerriero", lavora come d'abitudine sulla messa in opera della confusione e sulla raffigurazione delle inversioni del senso comune. In questo caso si sofferma anche a riflettere sul tema della ricomposizione e del risanamento metaforizzato nella ricerca delle cellule staminali, che tornano utili alla struttura del film non solo come argomento d'attualità ma soprattutto come elemento di definizione delle possibilità alternative offerte dalla natura alla composizione della vita.
Destinato a mettere un po' di sale sulla coda della pruderie di questa tutto sommato casta 67ma Mostra veneziana, "Tre" si offre al concorso con buon esito, ma probabilmente con scarse possibilità di rientrare nel palmares.
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