Incendio a H-farm, Donadon torna dalla Cina: «Lì i nostri ricordi, lo ricostruiremo più bello»
Il fondatore è rientrato dall’estremo oriente prendendo il primo volo. «Si tratta di un edificio che ha fatto la storia del nostro progetto»
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Rinascere più forti. Questa la promessa di Riccardo Donadon, fondatore e Ceo di H-Farm dopo l’incendio che ha colpito il centro direzionale del polo dell'innovazione digitale nato a Ca' Tron nel 2005.
Le fiamme, divampate nella notte tra venerdì e sabato, hanno distrutto l'edificio che ospitava i server al piano terra e gli uffici al piano superiore, dove lavorano circa 50 dipendenti.
Ma dalle ceneri di questo devastante incendio, emerge la resilienza di un progetto che ha fatto della sfida la propria essenza.
Donadon, lontano migliaia di chilometri, in Cina per siglare un nuovo accordo, non si lascia scoraggiare: «Lo rifaremo più forte e più bello». «Mentre a Chengdu siglavamo un importante accordo con la Sichuan University - spiega Donadon - il nostro storico casone, che ci ha visti crescere ed è stato testimone di momenti unici, è andato a fuoco».
L'incendio di Ca' Tron è un duro colpo per H-Farm, ma la determinazione di Donadon fanno ben sperare in una rapida ripresa. Come ha dichiarato lo stesso Ceo, «la storia di H-Farm è piena di eventi significativi, anche questo momento farà da base per andare oltre, essere resilienti e guardare al futuro».
Donadon, nato a Treviso nel ‘67 e padre di tre figli è un pioniere dell'economia digitale in Italia: ha fondato nel 1997 Mall Italy Lab, il primo centro commerciale online del paese, e nel 1998 E-Tree, una delle web agency più innovative del tempo. H-Farm rappresenta il sogno di Donadon di portare in Italia la cultura californiana dell'innovazione digitale, ossia dare vita alla Silicon Vallet a tinte tricolori.
Fondata nel gennaio del 2005, il polo tecnologico è stato collocato appositamente in alcuni casali nella campagna di Ca’ Tron di fronte alla laguna di Venezia. Il desiderio, infatti, è duplice: creare uno spazio dove i giovani possono cogliere le opportunità offerte da internet e dove i vecchi rustici - come quello andato in fiamme l’altra notte - simboli della tradizione agricola, si trasformano in laboratori di futuro.
L'imprenditore, che si trovava in Cina al momento dell'incendio e che ha provveduto già ieri ad imbarcarsi per fare ritorno in Italia, ha rassicurato tutti sulla continuità delle attività: «Era un edificio pieno di ricordi che ha fatto la storia del nostro progetto, ma appunto era solo un edificio.
Lo rifaremo più forte e più bello. Lunedì saremo tutti operativi, come sempre. I nostri sistemi di backup sono già in corsa. Nessun problema per l'area startup, consultancy ed education».
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