Inizia il processo a Erik Zorzi per l’omicidio della moglie Nicoleta Rotaru
La 39enne moldava era stata trovata senza vita nel bagno di casa nell’agosto 2023: le figlie della coppia, affidate a una famiglia, testimonieranno in ambiente protetto
Prima udienza oggi davanti alla Corte d'assise di Padova per Erik Zorzi, il 42enne camionista di Abano Terme, sospettato di essere l'assassino della moglie Nicoleta Rotaru, 39enne moldava madre delle loro due bambine, trovata senza vita nel bagno dell'abitazione della coppia, nella frazione di Monteortone, all'alba del 2 agosto 2023.
Il processo
Presente in aula l’imputato , che non ha mai alzato lo sguardo, affiancato dai suoi difensori Silvia Masiero e Cesare Vanzetti.
Si sono costituiti parte civile i genitori e la sorella di Nicoleta, assistiti dalle legali Roberta Cerchiaro e Tatiana Vija; l’avvocato Michele Camolese che tutela le due figlie minori della coppia, nate rispettivamente nel 2010 e nel 2015; l’avvocato Aurora D’Agostino per il Centro Veneto Progetti donna che gestisce il Centro antiviolenza con lo sportello di Abano (al quale si era rivolta Nicoleta) per Dire (rete nazionale contro la violenza sulle donne).
Una costituzione di parte civile, quest’ultima, che la difesa ha cercato di contestare ed espellere dal processo. Senza esito.
Dopo la formulazione della lista dei testimoni, alla presenza anche del procuratore della Repubblica di Padova Antonello Raccanelli che ha presenziato a una parte dell’udienza, il processo è entrato nel vivo.
E il pubblico ministero Marco Brusegan ha iniziato l’esame dei primi testimoni della pubblica accusa, tra loro il medico del 118 e alcuni carabinieri, dopo aver fatto ascoltare in aula la telefonata dell’imputato al servizio di emergenza per reclamare un’ambulanza la notte della tragedia.
Il femminicidio
L’uomo, secondo il suo racconto, sarebbe stato preoccupato perché la moglie si era “chiusa in bagno e non rispondeva”.
Un chiaro tentativo di avvalorare l’ipotesi del suicidio; tuttavia sia il medico che i carabinieri hanno confermato come il corpo di Nicoletta, accovacciato nella doccia con una cintura intorno al collo come se avesse tentato di impiccarsi , suscitava parecchi dubbi circa un gesto estremo fin dal principio.
La corte ha anche previsto di ascoltare come testimoni le figlie della coppia, entrambe minorenni e affidate a una famiglia: l’esame avverrà in una situazione protetta.
Il processo continuerà il prossimo gennaio. Erik Zorzi era stato arrestato lo scorso marzo, a sette mesi dalla morte di Nicoletta Rotaru, incastrato dal cellulare della donna che viveva in costante stato di paura accanto al marito dal quale si era già formalmente separata.
Ed è stato proprio all’interno del cellulare che il consulente informatico nominato dalla procura aveva scoperto il “film” verbale dell’omicidio: Nicoletta, per tutelarsi, anche quella notte aveva attivato l’applicazione registrazione come faceva spesso quando litigava con Erik.
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