Insulto razzista in campo, partita sospesa a due minuti dalla fine
È successo domenica 9 febbraio in Polesine, durante l’incontro di Seconda categoria fra Giovane Italia Polesella e Borgo Anguillara. Nei cinque minuti di recupero è volata l’offesa
![Un campo da calcio](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h5re3h3sgm4n9j1sk9/0/copia-di-copy-of-image_0.webp?f=16%3A9&w=840)
Vola un insulto razzista in campo, partita di calcio sospesa a due minuti dalla fine. È successo ieri pomeriggio, 9 febbraio, in Polesine, durante l’incontro di Seconda categoria fra Giovane Italia Polesella e Borgo Anguillara.
Gli ospiti padovani stavano vincendo 2-1 quando, terminato anche il secondo tempo, durante i cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro è volata l’offesa razzista.
A pronunciarla un giocatore del Borgo Anguillara: durante un’azione dopo essere stato fermato al limite dell’area avversaria G.Q. ha rivolto un insulto pesante ad un giocatore di colore del Polesella, M.D., il quale ha reagito gettandosi contro l’avversario.
Ne è nato un parapiglia e l’arbitro, che aveva sentito l’offesa, ha fermato la partita ed espulso entrambi i giocatori.
«Sono parole e atteggiamenti da condannare» afferma Giampaolo Baccaglini, presidente del Borgo Anguillara «l’offesa c’è stata e non doveva succedere, il nostro giocate ha subito ammesso di aver sbagliato e ha subito chiesto scusa, in campo e in spogliatoio. Va anche detto, però, che l’avversario per tre volte aveva cercato di falciare il nostro giocatore durante l’azione e lo ha abbattuto al limite dell’area. Da qui ne è nata l’offesa, che non doveva assolutamente esserci e per la quale saranno presi provvedimenti. Il giocatore del Polesella si è avventato contro il nostro atleta e lo ha colpito in testa con un calcio. E’ dovuto intervenire un nostro giocatore per dividerli. Ci spiace che sia finita così e che la squadra avversaria non abbia voluto giocare gli ultimi due minuti di partita. Ripeto, il nostro giocatore ha ammesso di aver sbagliato, si è scusato e accetterà i provvedimenti del giudice sportivo e della società. Non vorrei però che questo fatto fosse strumentalizzato per assegnare la vittoria a tavolino».
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