La Consob: Intesa risponda dei titoli ceduti da controllate
PADOVA. C’è un’importante novità che riguarda i ricorsi contro le ex banche venete presentati dai risparmiatori all’Arbitro per le Controversie finanziarie Consob. La novità è che adesso Intesa...

PADOVA. C’è un’importante novità che riguarda i ricorsi contro le ex banche venete presentati dai risparmiatori all’Arbitro per le Controversie finanziarie Consob. La novità è che adesso Intesa SanPaolo potrebbe essere chiamata a risarcire “taluni” clienti.
L’Arbitro Consob, che a fine luglio aveva congelato tutti i ricorsi contro le ex banche venete in liquidazione, lasciando un vuoto su 553 domande di ristoro, ha riaperto la partita con due decisioni prese il 16 novembre scorso. Nelle pronunce si precisa che «se i titoli degli istituti messi in liquidazione, sono stati collocati da banche controllate, la lite è ammissibile». Le due decisioni riguardano il caso di un cliente di Bancapulia (controllata da Veneto Banca) e quello di un cliente di Banca Nuova (controllata da Popvi) che lamentano un danno dal crollo e mancata vendita (nonostante la richiesta) di azioni, sottoscritte senza profilo finanziario adeguato, su «sollecitazione del personale bancario e con una prospettiva «di investimento sicuro». Gli avvocati difensori Antonio Pinto e Antonio Amendola di Confconsumatori, hanno sostenuto che la norma che concede l'immunità a Intesa sulle “malefatte” delle venete è eccezionale e non può essere applicata per le controllate delle ex popolari, ora acquisite da Intesa. Il che costituisce un precedente interessante.
Le decisioni dell’Arbitro sono certosine e, nella parte di diritto, precisano che «il decreto di liquidazione con cui è stato delineato il perimetro delle passività escluse dall’acquisizione, fa riferimento solo a quelle afferenti alle due banche in liquidazione e non a quelle delle loro controllate che sono autonomi soggetti di diritto, per le quali non pende nessuna procedura». L’Arbitro Consob conclude, quindi, dando ragione ai ricorrenti, sostenendo che l’intermediario è tenuto a corrispondere al primo cliente 11.783 (con rivalutazione monetaria e interessi) e 5.400 al secondo cliente, con interessi. Si tratta di decisioni stragiudiziali, non vincolanti per le parti che possono però ricorrere al giudice. Qualora, tuttavia, le due controllate (Apulia e Banca Nuova) siano ritenute «responsabili», potrebbero esserci «i presupposti perché Intesa» chiamata a pagare, scrive l’Acf nelle pronunce, «possa rivalersi su Veneto Banca e PopVi in liquidazione».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video