La femmina veglia il cigno morto al gelo

C’è un altro capitolo straziante, nella storia del cigno morto al Bosco dei Frati. E’ quello che riguarda la sua compagna. Una «vedova» inconsolabile. Perché i cigni formano coppie che restano unite per tutta la vita. Per giorni, da quando il maschio è morto, la femmina è rimasta al suo fianco, a vegliarlo, nel vigneto di fianco al parco dove lo splendido volatile si è accasciato per l’ultima volta. Anche alcuni residenti hanno sentito i lamenti strazianti del cigno femmina e hanno sollecitato un intervento. Tra gli affezionati del parco sta montando l’indignazione.

La carcassa del cigno maschio, infatti, è rimasto all’aria aperta almeno da mercoledì scorso, e ci sono vari gatti che se la disputano. Chissà, forse la femmina è rimasta al suo fianco anche per tentare di proteggerlo.

«Ho mandato gli operai del Comune a verificare - spiega il vicesindaco Gianni Mamprin - in effetti il cigno superstite era in mezzo al vigneto, ora è stato riportato nel parco. Gli operai hanno anche visto dov’è il cigno morto, lo seppelliranno lunedì». Mamprin sottolinea: «Non siamo sicuri che sia morto di freddo, se un animale ha freddo trova posti per ripararsi». Resta il fatto che nel parco manca un rifugio per gli animali, e anche la loro alimentazione dipende solo dalla buona volontà di un pensionato. «Con tutto il rispetto, dispiace che faccia più notizia un cigno che non tante altre cose importanti che vengono fatte, come i concerti di Natale» ribatte Mamprin.

Non la pensa così Francesco Miazzi: «Costava tanto allestire un riparo per questi animali? Speriamo che questo evento apra gli occhi ai nostri amministratori e finalmente si prenda in considerazione l’apertura invernale del Parco, garantendo una manutenzione dei luoghi, il nutrimento e la protezione degli animali». La notizia della morte del cigno sta facendo il giro dei blog animalisti.