La gravidanza e le nuove frontiere della procreazione assistita: parla l'esperta
Grazie al lavoro sulla frontiera più avanzata della procreazione medicalmente assistita (Pma), l’Unità operativa semplice dipartimentale dell’Azienda Ospedale Università, con il passaggio nella nuova struttura in via di completamento, riceverà dalla Regione il riconoscimento ufficiale di Centro regionale per la procreazione medicalmente assistita. Ma l’asticella continua ad alzarsi con orizzonti come fecondazione eterologa, trapianto di utero, nonché la preservazione e il reimpianto del tessuto ovarico. Tra il 15 e il 20% delle coppie ha difficoltà ad avere bimbi e si parla di un trend verso il 25%» spiega la professoressa Alessandra Andrisani, direttrice dell’Unità di Pma «l’età biologica ha un impatto importante nella fertilità femminile, considerando che l’Italia è il terz’ultimo paese della Comunità europea in cui si cerca la gravidanza per età, oltre i 32 anni, e il Veneto è una delle regioni in cui l’età è particolarmente avanzata. E questo ha implementato il problema della fertilità che ha un impatto importante in termini di salute ed equilibrio psicologico della coppia oltre che sul welfare». L'intervista di Simonetta Zanetti, video Nicola Bianchi
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