La Procura indaga sulla morte del neonato

Dopo la relazione al pm, l’Ulss nomina una commissione di controllo e l’assessore veneto avvia un’inchiesta sui punti nascita
Di Elena Livieri
Caiaffa Interpress/M.Tagliapietra Venezia 20.06.2012.- Consiglio Regionale sulla Sanità. Ass. Sanità Luca Coletto.
Caiaffa Interpress/M.Tagliapietra Venezia 20.06.2012.- Consiglio Regionale sulla Sanità. Ass. Sanità Luca Coletto.

PADOVA. La Procura della Repubblica di Padova ha aperto un’inchiesta sul decesso del neonato, avvenuto mercoledì scorso all’ospedale di Padova, dopo gravi complicazioni durante il parto effettuato all’ospedale di Piove di Sacco. Al momento non ci sono persone indagate. Anche la Regione si muove: l’assessore alla Sanità Luca Coletto annuncia una commissione d’inchiesta sui punti nascita in Veneto in cui vengono effettuati meno di mille parti all’anno, ovvero che stanno sotto la soglia minima “funzionale” indicata dall’Oms per garantire gli standard di sicurezza e fatta propria, ma per ora solo in linea di principio, dalla programmazione sanitaria regionale.

Il casus belli rimanda alla tragedia di Padova. Il bimbo è morto dopo che il parto, avvenuto nel reparto di Ostetricia dell’Immacolata Concezione di Piove di Sacco ha avuto delle complicazioni, tanto da costringere l’équipe medica a convertirlo in un cesareo. Soluzione che non ha evitato al nascituro una grave sofferenza cerebrale provocata dal mancato apporto sanguigno conseguenza del prolasso del funicolo ombelicale. Nelle premesse, mediche e cliniche, doveva essere un parto senza intoppi, la mamma, una ventiquattrenne in ottime condizioni fisiche, e il nascituro risultavano perfetti. Durante il travaglio l’escalation di complicazioni, fino al drammatico epilogo.

Una tragedia che per l’assessore Coletto impone da subito un esame della situazione: «Qui non si tratta di soldi ed economie» sottolinea, «ma di una questione di sicurezza, di mamme e neonati. La Regione ha chiuso finora un solo punto nascite sotto la soglia dei mille parti, all’ospedale di Isola delle Scala, nella mia provincia veronese, quindi non se ne faccia una questione di campanile». Il messaggio punta dritto a chi in queste settimane è chiamato a ridefinire le schede di dotazione ospedaliera per le strutture venete, la V commissione Sanità del Consiglio regionale, in testa il suo presidente Leonardo Padrin. Sotto i mille parti annui non c’è solo l’ospedale piovese: ci sono anche San Donà di Piave e Chioggia, Vittorio Veneto, Asiago e Valdagno, Pieve di Cadore e Trecenta nel Polesine. Situazioni che, tuttavia, le schede ospedaliere approvate dalla Giunta regionale non hanno risolto. E su cui si sta incagliando anche la revisione demandata alla V commissione.

Padrin ha le idee chiare sul reparto di Ostetricia e Ginecologia di Piove di Sacco: «Nella programmazione complessiva dei servizi sanitari questo punto nascite non deve essere cancellato, ma potenziato. Piove non è un’isola, è nell’Usl 16 di Padova ed è nell’ottica di questo più ampio territorio che dobbiamo collocarla». La soluzione non è la mannaia sul nosocomio di periferia: «Serve un primario di alto livello e investimenti tali da affiancare all’Ostetricia la Patologia neonatale. Piove deve diventare punto di attrazione per Padova, sono i numeri dell’Azienda ospedaliera a suggerirlo». La politica va di rimpallo, per ora. Ciò che non può attendere è una risposta alla tragedia che ha colpito la giovane coppia padovana. Sulla morte del neonato la Procura padovana ha aperto un’inchiesta: oggi è attesa la relazione del direttore generale dell’Usl 16 Urbano Brazzale e in base ai contenuti di questa, il pm Marco Peraro deciderà se disporre l’autopsia sul corpicino. La Procura era stata informata già martedì sera, al telefono, di quanto accaduto all’ospedale di Piove. Il mercoledì mattina, poi, era stata data la notizia del decesso. La stessa dirigenza dell’Usl annuncia una commissione di controllo, in accordo con la Regione, per fare luce sull’accaduto: «Dovranno esserci componenti terzi rispetto all’azienda» sottolinea il dg Brazzale, «lo scopo è avere una oggettiva valutazione del caso».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova