La Regione Veneto cancella 230 mila disoccupati

Dimezzate la liste con la cancellazione di quanti sono a casa da oltre 6 mesi e non dimostrano di cercare un’attività
Un ragazzo davanti a una agenzia interinale, in una foto del 31 maggio 2010 ANSA / FRANCO SILVI
Un ragazzo davanti a una agenzia interinale, in una foto del 31 maggio 2010 ANSA / FRANCO SILVI

VENEZIA. La Regione Veneto rivede le liste dei disoccupati e cancella oltre 230 mila nominativi. A marzo scorso i senza lavoro accertati erano 512. 000, ora sono quasi dimezzati.

Dal 6 maggio, come previsto dalla delibera 185 del 21 febbraio scorso, c’è stata la perdita dello “status” di disoccupazione per i lavoratori con anzianità superiore a 36 mesi che, negli ultimi 24 mesi, non abbiano sottoscritto un patto di servizio e/o che non abbiano effettuato una ricerca attiva di lavoro, mediante pubblicazione di un curriculum da parte dei Centri per l’Impiego.

Esclusi da questo provvedimento, indipendentemente dall’anzianità di disoccupazione, coloro che sono iscritti nelle liste di mobilità (ex legge 223/1991) o del collocamento mirato (legge 68/1999).

Ora i lavoratori interessati dal provvedimento potranno riacquisire lo stato di disoccupazione, con riconoscimento dell’anzianità di disoccupazione pregressa se, tra il 6 maggio e il 5 settembre, rilasceranno una nuova dichiarazione di immediata disponibilità.

Questo provvedimento è stato adottato dalla Regione del Veneto a seguito della riforma del Jobs Act, che definisce disoccupati i lavoratori privi di un’occupazione e immediatamente disponibili a svolgere un’attività lavorativa e a partecipare a misure di politica attiva concordate con il Cpi.

Al 6 maggio scorso gli iscritti ai centri per l’impiego fino a 29 anni erano 74 mila, tra i 30 e 49 anni 121 mila, mentre gli over 50 erano 84 mila. Territorialmente Belluno ha 12 mila iscritti, Venezia 53 mila (dato più alto in Veneto), Padova 52 mila e Treviso 52 mila.

«I dati reali sono essenziali per portare a termine una politica del lavoro efficace», ha commentato l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, al seminario a Venezia, sul tema “La disoccupazione: fonti e dati a confronto”, «Sfoltire la fila dei centri per l’impiego e ragionare su quello che dovranno diventare i nuovi centri a guida regionale è il primo passo. Non si tratta di cancellare le persone che non hanno un’occupazione, ma concentrarsi sugli obiettivi da perseguire. Per noi al centro c’è la persona, non il posto di lavoro: su di loro vanno concentrate le nostre forze con servizi dedicati».

I lavoratori disoccupati non soggetti al provvedimento dovranno invece registrarsi, entro il 6 novembre 2017, sul portale (www. cliclavoro. it) e confermare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (Did).

Il piano regionale del lavoro 2017-2018 contiene una serie di azioni a favore di imprese, lavoratori, giovani e soggetti più deboli. E si prevede lo stanziamento di 250 milioni di euro e il coinvolgimento diretto di circa 45 mila soggetti, tra lavoratori, disoccupati e imprese.

«Stiamo costruendo il Veneto del lavoro e dell’impresa dei prossimi 10 anni», ha proseguito Donazzan, «È iniziato un percorso che ci porterà il prossimo ottobre ad avere una nuova legge regionale sul lavoro, grazie al confronto con le migliori intelligenze che la nostra terra esprime. La nuova legge si fonderà su tre principi: partecipazione, sussidiarietà e responsabilità. Abbiamo il dovere di ricostruire un ecosistema veneto che in passato ha fatto parlare di miracolo Nordest».

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