L’agente Betulla nominato portavoce di Brunetta

Il politico veneziano, capogruppo alla Camera del Pdl, sceglie Renato Farina L’ex ministro non rinnova il contratto ai 96 dipendenti della scorsa legislatura

ROMA. «Terremoto» Brunetta. Il neocapogruppo dei deputati Pdl ha rivoluzionato tutti i dipendenti e portato con sé quattro segretarie della Free Foundation. Ai rapporti con la stampa ha nominato l'ex «agente Betulla» Renato Farina. Un terremoto che ha provocato immediate reazioni: gli insorti raccolgono firme per sfiduciarlo e nel pomeriggio s’era diffusa la voce che la Carfagna e la Lorenzin, rinunciassero al ruolo di vicecapogruppo: «Non è vero, con Renato lavoro benissimo: ha la mia totale stima, è stato un ottimo ministro e sarà un ottimo capogruppo», afferma in una nota Beatrice Lorenzin. La mossa che fa discutere è l'azzeramento dell'intero staff in servizio. A nessuno dei 98 dipendenti della passata legislatura viene rinnovato il contratto, nemmeno ai 36 preventivati in ragione del drappello di deputati ridotto a un terzo. Drammi umani. Il centinaio di parlamentari che si presenta agli uffici del gruppo, trova completamente deserte le stanze al quarto, quinto e sesto piano di pertinenza Pdl. In compenso, hanno preso possesso delle sale del capogruppo quattro nuove segretarie che Brunetta ha già portato con sé dalla sua Free Foundation: adesso passeranno a carico del Pdl.

Intanto l’ex ministro della Funzione pubblica, che ha scritto il programma elettorale del Pdl con la battaglia sull’Imu, ha già richiamato in servizio Renato Farina (in ballo tra il ruolo di portavoce e capo ufficio stampa), proprio l'ex deputato e giornalista sospeso dall'Ordine in quanto referente dei servizi, nome in codice «Betulla». Farina eletto nel 2008 in Lombardia non ce l’ha fatta a tornare alla Camera ed ora ci rimette piede come portavoce di Brunetta o capo ufficio stampa. Nella sua biografia vanno sottolineate le dimissioni dall'Albo dei giornalisti nel 2007 perché ha ammesso di aver collaborato, quando era vicedirettore di Libero, con i Servizi segreti italiani, fornendo informazioni e pubblicando notizie false in cambio di denaro. La legge numero 801 del 1977 fa divieto ai giornalisti professionisti di intrattenere rapporti con i Servizi e per questo motivo è stato radiato dall'Ordine dei Giornalisti. In seguito la Corte di Cassazione ha annullato tale provvedimento, poiché Farina si era già dimesso dall'Ordine quando ne fu radiato. Attualmente lavora come opinionista di Libero.

Ha affermato di aver avuto tre maestri: don Luigi Giussani («per lo sguardo sulle cose e la scrittura concisa»); Giovanni Testori («mi ha insegnato ad osare, a spezzare le famose regole del giornalismo»); Vittorio Feltri («è un genio del giornalismo»). Ora torna al fianco di Brunetta, che ieri ha ribadito: senza il Pdl e la Lega l’Italia non si governa. (al.sal.)

Argomenti:elezioni 2013

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova