L’Agricola Ferrarini chiede il concordato «Vittima delle venete»

MONTEBELLUNANon c’è due senza tre. Due mesi fa la Ferrarini Spa e la controllata Vismara avevano chiesto il concordato preventivo, per la crisi legata agli investimenti nelle azioni di Veneto Banca....

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Non c’è due senza tre. Due mesi fa la Ferrarini Spa e la controllata Vismara avevano chiesto il concordato preventivo, per la crisi legata agli investimenti nelle azioni di Veneto Banca. E nei giorni scorsi è toccata alla terza e ultima società della holding dell’agroalimentare italiano, 62 anni di storia e 820 dipendenti: la Società Agricola Ferrarini. La richiesta di concordato con riserva è stata accolta dal tribunale di Reggio Emilia, che ha nominato commissario giudiziale Federico Spattini (giudice delegato Virgilio Notari). L’azienda avrà 120 giorni per presentare un piano. I rumor dicono che ci siano contatti con Amadori, altro colosso del ramo, e che i dati positivi delle ultime gestioni possano costituire l’ancora di salvezza.

È un’altra vittima del tracollo di Veneto Banca e della Bpvi, tant’è che l’imprenditrice Lisa Ferrarini ha lanciato un atto di accusa: «Quanto è accaduto in quelle due banche ci ha messo sotto», ha dichiarato. «Con il senno di poi non avrei mai dovuto investire sulle baciate. Ma quello che mi ha ferito è il modo in cui sono state affrontate le vicende della due banche, a livello politico e non: la loro liquidazione è stata nascosta sotto la sabbia» La Società Agricola Ferrarini spa, che produce Parmigiano Reggiano, vino e aceto balsamico, è proprietaria della maggior parte del patrimonio, oltre 122 milioni di terreni, stalle, bestiame, caseifici e acetaie, contro i 29 di capitale industriale. Secondo i bilanci 2016, il gruppo contava debiti per oltre 280 milioni tra Ferrarini spa (salumeria, ricavi per 109 milioni, un utile di 2,3; 385 dipendenti diretti, un patrimonio netto di 47 milioni e debiti per 151), Vismara (salumeria, 100 milioni di ricavi, un utile di 600mila euro e debiti per 65 milioni) e la stessa Società Agricola (ricavi per 87 milioni, un utile di 279 mila euro e debiti per 69 milioni). La crisi, adesso, approda al tavolo del ministero, e il 23 ottobre è fissato un incontro fra azienda e sindacati. La vicenda ricorda - mutatis mutandis – quella di Pasta Zara: azienda in salute, ma esposizione pesantissima legata al tracollo di Veneto Banca (e Bpvi). —

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