«L’Alta velocità fino a Padova entro il 2028. Venezia-Trieste, via ai lavori per fine anno»

IL DOSSIER
Dall’approvazione diretta dei progetti, d’intesa con i presidenti delle Regioni interessate dall’opera, all’esecuzione degli interventi operando direttamente come stazione appaltante. «Gli obiettivi sono terminare l’Alta velocità Brescia-Padova per il 2028, mentre la prima fase del potenziamento della Venezia-Trieste contiamo di realizzarla entro il 2025».
Il Dpcm firmato ieri dal premier Mario Draghi, che affida a 27 commissari straordinari la gestione di 57 opere pubbliche, assegna pieni poteri a Vincenzo Macello quale commissario della Tav Brescia-Padova e del potenziamento della linea ferroviaria Venezia-Trieste. All’ingegnere responsabile della direzione Investimenti di Rete ferroviaria italiana (Rfi) il compito di sbrogliare una matassa rimasta senza bandolo da almeno 30 anni a questa parte.
La tabella di marcia è fissata. «Il primo lotto da Brescia a Verona è stato inserito nel Recovery plan e ne prevediamo l’attivazione, sempre per fasi, dal 2025» ha spiegato Macello durante la sua audizione in commissione Lavori pubblici al Senato.
«Allo stesso modo anche la tratta Verona-bivio Vicenza è tra le opere che beneficeranno delle risorse del Next Generation Eu: prevediamo il completamento nel 2026». I due ostacoli principali da superare, però, rimangono l’attraversamento di Vicenza e, soprattutto, il tratto da Vicenza a Padova.
«Il progetto preliminare dell’attraversamento è stato approvato dal Cipe e parzialmente finanziato, mentre, pur non essendoci risorse stanziate, da Grisignano a Padova siamo a livello di progettazione preliminare. La prescrizione del Cipe è che in fase di redazione del progetto definitivo si proceda prima a uno studio approfondito sull’uscita da Vicenza».
La tratta Vicenza-Padova, come noto, non sarà finanziata tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma potrebbe trovare copertura in un secondo fondo da 30 miliardi che il governo vorrebbe creare attraverso lo storno di risorse già impegnate per opere pubbliche e “liberate” dal Recovery. «Per l’attraversamento di Vicenza e il completamento della linea fino a Padova l’orizzonte temporale è il 2028» ha spiegato su questo Macello «ma sono in corso delle azioni per ridurre i tempi». Se tutto andrà per il meglio, quindi, a lavori ultimati sull’intera linea Milano-Venezia si viaggerà a 250 km orari limando di 10’ i tempi di percorrenza.
A fronte del potenziamento della linea Venezia-Trieste, invece, la velocità dei treni su questa tratta potrà essere elevata a 200 km orari arrivando a coprire il viaggio in un’ora e 15 minuti. Il potenziamento prevede interventi per 1,8 miliardi. «Attualmente è previsto un finanziamento da 232 milioni che riguarda solo la prima fase di implementazione tecnologica» ha puntualizzato Macello.
«L’avvio di questi lavori è atteso per fine 2021 e gli interventi sono inseriti nel Recovery plan. Contiamo di esaurire questa parte per fasi a partire dal 2023 e fino al 2025. Per quanto riguarda la soppressione dei passaggi a livello e gli interventi strutturali, l’obiettivo è completare la progettazione definitiva entro settembre 2021, mentre per la variante Ronchi-Aurisina prevediamo di avviare la progettazione di fattibilità tecnico-economica a giugno 2021».
La tabella di marcia è fissata e il ministero assicura che «monitorerà trimestralmente la realizzazione delle diverse fasi, così da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli». Sarà la volta buona? —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova