L'Arena di Verona rimanda il Festival al 2021. Aprirà l'Aida con l'allestimento di Zeffirelli
L'intero programma sarà riproposto in blocco il prossimo anno. Tra agosto e settembre previsti alcuni spettacoli con palcoscenico rivoluzionato e platea ridotta

VERONA. A causa dell'emergenza sanitaria il Festival lirico all'Arena di Verona è stato rinviato al 2021. Lo ha annunciato il sindaco e presidente della Fondazione areniana, Federico Sboarina, con la sovrintendente Cecilia Gasdia. "Ma non sarà un 2020 silenzioso" hanno anticipato i vertici della Fondazione lirica.
Il calendario del 98° Arena di Verona Opera Festival sarà riproposto nel 2021 con gli stessi spettacoli programmati quest'anno: Pagliacci-Cavalleria Rusticana, nuovo allestimento con la regia di Gabriele Muccino che il prossimo 13 giugno avrebbe dovuto inaugurare il festival; Aida, Nabucco, La Traviata, Roberto Bolle and Friends e il Gala IX Sinfonia di Beethoven.
La programmazione 2020 sarà sostituita dal progetto "Nel cuore della musica". «Fra i tanti che abbiamo preso in esame - ha spiegato la sovrintendente Cecilia Gasdia - questo è sostenuto da innumerevoli artisti. Non vogliamo il 2020 silenzioso: pensiamo di allestire in agosto una serie di serate in una cornice areniana completamente nuova e diversa».
Si tratta di una decina di spettacoli «nei fine settimana di agosto da estendersi in settembre» ha precisato Gasdia. «Questo progetto - ha aggiunto - è sostenuto da un protocollo sanitario che stiamo ultimando e che invieremo alle autorità competenti. Siamo a maggio e ci auguriamo e speriamo che nell'arco di tre mesi la situazione possa cambiare» ha concluso.
Sboarina ha spiegato che «l'impianto prevede di poter ospitare tremila spettatori. Non dimentichiamo che il nostro business è basato su 13.500 spettatori, abbiamo il più grande teatro aperto del mondo e stimiamo che quest'anno i mancati incassi saranno nell'ordine di 20 milioni di euro».
Il progetto prevede un assetto del teatro completamente diverso da come è stato visto finora: il palcoscenico sarà nella platea, ospiterà orchestra e coro, posizionato su un piedistallo a debita distanza.
«L'apertura della stagione 2021, il 19 giugno, sarà l'Aida, un omaggio in forma di concerto per il 150° anniversario della prima rappresentazione dell'opera di Giuseppe Verdi al Cairo», ha spiegato la sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia. «Avevamo previsto - ha aggiunto - una nuova produzione di Aida, ma considerato che la stagione del 2020 è diventata quella del 2021 proporremo l'allestimento firmato da Franco Zeffirelli, e la nuova produzione andrà in scena nel 2022. Aida in forma di concerto avrà un cast eccezionale di artisti e sarà proposta per due serate».
Il direttore generale dell'Arena, Gianfranco De Cesaris, ha confermato che «la massima capienza per le serate che stiamo allestendo ad agosto 2020 sarà di tremila spettatori». La distanza interpersonale di un metro sarà fatta rispettare non solo quando gli spettatori saranno seduti in Arena sulle gradinate, ma anche nelle fasi di accesso al più grande teatro all'aperto del mondo.
«È evidente - ha sottolineato il sindaco di Verona, Federico Sboarina - che l'Arena è ancora un cantiere, per l'emergenza sanitaria non c'è stata la possibilità di fare prove e ci siamo dovuti preparare rispetto a quello che rappresenta il Festival lirico per la città e per l'indotto economico che genera. Ricordo che venivamo da un'edizione record, nel 2019, che in 51 alzate di sipario ha generato una vendita di oltre 426 mila spettatori con quasi 27 milioni d'incasso alla biglietteria».
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