L’arrivo della mamma in barella

Momenti di grande commozione, il feretro protetto dai vigili del fuoco

JESOLO. Marinella Costantini era attesa dalla folla all’esterno della chiesa. Tutti hanno voluto vedere arrivare la mamma di Anna, in autoambulanza, sdraiata in barella perché ha il bacino rotto. È stata trasportata dai sanitari fino in chiesa, con gli occhiali scuri, immobile e silenziosa.

È giunta con i sanitari dell’Asl 10, il direttore generale Carlo Bramezza e il suo staff. Doveva esserci anche lei, prima all’obitorio e poi in chiesa per l’ultimo saluto alla sua piccola. Perché sarà lei, con l’altra figlia Irene a dover affrontare ancora una volta, dopo la morte del marito, la vita che ha davanti.

Non è arrivato in chiesa Amorino De Zotti. Lui e la sua famiglia non hanno partecipato alle esequie. Si sono chiusi da giorni nel massimo riserbo e totale silenzio. Anche questa famiglia è devastata dal dolore e dalla disperazione e assieme dovranno cercare adesso di convivere con un peso sulla coscienza che appare insostenibile.

De Zotti,il giorno di San Giovanni Battista, patrono della chiesa di Jesolo Paese, è stato responsabile di quel tragico incidente che ha sconvolto una comunità.

I vigili del fuoco hanno formato due schiere di uomini in divisa davanti alla parrocchiale, con il comandante di Venezia, quattro pompieri in divisa e con il casco a custodire come guerrieri il feretro della piccola per tutta la cerimonia funebre. I vigili del fuoco sono una grande famiglia. Sono arrivati anche i pompieri in pensione per ricordare Paolo Dalla Mora e stare vicini alla moglie e alla figlia Irene dopo la perdita della piccola Anna che sentono come una loro figlia.

In chiesa, pianti sinceri di commozione e dolore, mamme che a stento sono riuscite a stare in piedi ascoltando l’omelia. Molte sono dovute uscire a piangere e sfogarsi. Poi le rappresentanze di tutte le forze di polizia di Jesolo, carabinieri, polizia di Stato, polizia locale, guardia di finanza, guardia costiera, protezione civile. C’erano decine di volontari della Croce Rossa, quindi i sanitari del Suem che volontariamente erano a disposizione, con medici e infermieri nel caso qualcuno si sentisse male dentro e fuori la chiesa.

Un’immagine molto forte per chi è arrivato nella parrocchiale, tra i gonfaloni del Comune, le associazioni sportive di cui faceva parte la bambina, in primis le majorettes di Magic Star e l’associazione del pattinaggio di Jesolo con tutte le ragazze raccolte tra le navate della chiesa. (g.ca.)

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