L’editoriale del direttore / Prima o poi pioverà

Il cambiamento climatico è già avvenuto, per colpa nostra, e ci minaccia; il cambiamento politico invece resta circoscritto a velleitarismi o a sottovalutazioni. E mentre si chiacchiera amabilmente di alleanze e campi larghi o stretti, gli scienziati chiedono “Un voto per il clima”

Fabrizio Brancoli

In una sola settimana abbiamo dato queste tre notizie: un enorme distacco roccioso dal Monte Pelmo, il prosciugamento del Naviglio del Brenta e la nascita, a Jesolo, di un dislivello sulla riva erosa del mare. Queste sarebbero le punte di diamante, si fa per dire: poi abbiamo dato notizie diffuse su siccità, temperature e umidità eccezionali, vendemmie a rischio, alberi e pesci morenti, acqua razionata, frane.

Il cambiamento climatico è già avvenuto, per colpa nostra, e ci minaccia; il cambiamento politico invece resta circoscritto a velleitarismi o a sottovalutazioni. E mentre si chiacchiera amabilmente di alleanze e campi larghi o stretti, gli scienziati chiedono “Un voto per il clima”. La lettera corre verso le centinaia di migliaia di firme: l'hanno sottoscritta alcuni sindaci illuminati, un Nobel (Giorgio Parisi) e ovviamente tante persone comuni e perbene. Alle elezioni mancano 6 settimane. Prima o poi pioverà e qualcuno dirà: visto, era tutta un’esagerazione, abbronzatevi e non disturbateci più.

QUI IL LINK ALLA PETIZIONE

Argomenti:editoriali

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova