Lo stilista Owens chiede scusa a Venezia per la sfilata blasfema
La spiegazione dello stilista dopo le polemiche per le autorizzazioni rilasciate dal Comune ma non dal Patriarcato. per il set davanti al Tempio Votivo del Lido. "Ho scelto quel luogo perché è bellissimoe mi fa sentire a casa. Spero che gli abitanti del Lido riconosceranno il mio rispetto più profondo e che mi perdoneranno per il modo così singolare di esprimerlo"

Lo stilista Rick Owens e un momento della sfilata di fronte al tempo votivo
VENEZIA. «Innanzitutto, vorrei ringraziarvi per la possibilità che mi viene data di porgere le mie scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi dalla sfilata di giovedì scorso di fronte al Tempio Votivo".
Comincia così la lettera ai lidensi dello stilista Rick Owens. Tutto ha inizio il 21 gennaio, in tarda mattinata. Musica gotica dalle casse. Modelli che sfidano il freddo con slip, stivali e abiti dalle tinte dark e post-apocalittiche.
La parrocchia usata come camerino. Effetti scenografici con il fumo a coprire la scalinata del Tempio Votivo del Lido. Set ideale per la presentazione della collezione uomo dello stilista statunitense Rick Owens. Autorizzata sì in parte dal Comune, senza però il permesso del Patriarcato di Venezia che detiene la proprietà del Tempio Votivo realizzato a inizio Novecento e al cui interno sono conservate le spoglie di tanti soldati caduti nella prima e seconda Guerra mondiale e di personaggi del calibro dell’irredentista Nazario Sauro.

Un momento della sfilata davanti al Tempio Votivo
Una sfilata di moda con un sacrario militare a fare da sfondo, il giallo delle autorizzazioni, lo sbigottimento del Patriarcato di Venezia. Poi le scuse del Comune per l’«episodio increscioso».
Infine la lettera del celebre stilista per spiegare le sue motivazioni. E per mettere una pietra sopra ad una vicenda che ha diviso la città. Da una parte chi ci ha visto un ritorno d’immagine per il Lido. Dall’altra chi l’ha interpretata come una mancanza di rispetto verso un luogo che simboleggia il dolore della guerra.

Lo spega bene Owens, ecco la lettera inviata alla Nuova Venezia
"Sono ormai dieci anni che passo le mie estati al Lido di Venezia e cinque anni fa ho deciso di comprare casa proprio qui, dove incontro spesso il gruppo di design della nostra azienda di Concordia sulla Secchia, per lavoro o semplicemente per passare del tempo insieme.
"La scorsa stagione, nel rispetto delle limitazioni negli spostamenti dovute alla crisi pandemica, abbiamo deciso di non sfilare a Parigi come di consueto, ma di organizzare la sfilata donna davanti al Casinò di Venezia, il mio ideale di perfezione architettonica. Ho la fortuna di poterlo ammirare tutti i giorni, quando nuoto nel mare del Lido, e ad esso mi sono ispirato nella progettazione del mio appartamento, in modo tale che potesse sembrarne una sua continuazione.
"Sfilare al Lido ci ha permesso di lavorare insieme in maniera ancora più stretta, abbiamo evitato lo spostamento di personale come hair e make up stylists, riducendo così le emissioni di Co2 dovute ai viaggi aerei e le relative conseguenze in termini di impatto ambientale.
"A Parigi avevamo un team di 100 persone che lavorava a sfilate destinate a un pubblico di 400; adesso abbiamo 20 persone che lavorano a uno spettacolo destinato esclusivamente agli abitanti del Lido e ai passanti. Ovviamente la sfilata è disponibile anche in diretta streaming e visibile in tutto il mondo.
"Per la sfilata uomo di giovedì scorso avevo scelto il Tempio, perché su di me esercita esattamente il medesimo impatto emotivo. Ogniqualvolta arrivo dall’aeroporto o dopo aver passato una serata a Venezia e vedo le luci accese del Tempio, mi sento a casa e so che sto per entrare nel mio letto, ed è un simbolo di famigliare accoglienza. Culture diverse hanno modi diversi di onorare i defunti.
"A Palermo, per esempio, per onorare gli antenati si usava pranzare nelle cripte vicino a loro resti mortali. So che in questo caso non si tratta dei miei antenati, ma per me sono comunque il simbolo di tutti gli eroi caduti in cerca di onore nel mondo. In ogni intervista che ho rilasciato recentemente presentando la sfilata ho sempre parlato del Tempio e dell’importanza che riveste, delle contraddizioni e complicazioni della psiche umana che riconosco anche in me stesso e nella mia personale rappresentazione del modo in cui vogliamo apparire agli occhi degli altri: feroci, vulnerabili, iconoclasti, avventati e forse anche insolenti.

Lo stilista Rick Owens davanti alle sue collezioni
"Il mio messaggio non è per tutti, lo so, ma mi piace pensare di aver portato il Tempio all’attenzione di un pubblico che forse non lo conosceva e di aver celebrato la sua bellezza, la sua importanza e il significato personale che riveste. Ho dedicato la mia vita all’espressione estetica di tolleranza, integrazione e gentilezza verso gli altri e, sebbene in passato sia stato mal interpretato da qualcuno, sono grato che il mio messaggio sia invece stato compreso da molti.
"Spero che gli abitanti del Lido riconosceranno il mio rispetto più profondo e che mi perdoneranno per il modo così singolare di esprimerlo. —
* Rick Owens è uno dei più conosciuti stilisti di moda dark
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