Lo studio dello Iov: «Così armiamo le cellule killer contro il cancro»

PADOVA. Uno degli studi finanziati grazie all’Airc è quello diretto dal professor Antonio Rosato dell’Università di Padova, che svolge la sua attività di ricerca nell’Istituto oncologico veneto. L’ambito del lavoro di Rosato è quello dell’immunologia dei tumori, ovvero come stimolare la risposta del sistema immunitario contro le neoplasie.
Professor Rosato quali prospettive apre lo studio che sta conducendo?
«La terapia immunologica si basa sulle cellule Car-T - prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio e reimmesse nel paziente - che riconoscono il tumore e attivano i linfociti che lo aggrediscono. Sta dando ottimi risultati nei tumori ematologici, quindi leucemie e linfomi, anche se ci sono studi per i tumori solidi. Il limite di questa terapia immunologica personalizzata è il suo costo elevatissimo, 300 mila euro per trattamento. Inoltre non è somministrabile a tutti i pazienti, perché devono sussistere caratteristiche particolari. Qui si inserisce il nostro studio, giunto al suo terzo anno, che si rivolge principalmente ai tumori solidi. L’idea è quella di un trattamento con gli anticorpi monoclonali che funzioni da ponte tra le cellule neoplastiche e le cellule killer indotte dalle citochine».
Quali vantaggi potrebbe portare questa terapia?
«Questo trattamento avrebbe il duplice effetto di togliere il freno alla difesa del sistema immunitario contro il tumore e allo stesso tempo di combatterlo con gli anticorpi. Ci sarebbe la possibilità di creare cellule tumori-specifiche, in grado di riconoscere tipi precisi di tumore».
E a che punto è la ricerca?
«È in corso uno studio con i colleghi del San Bortolo di Vicenza, dove si trova la Cell Factory per il Veneto, per la traslazione clinica di questo approccio terapeutico. È in preparazione il protocollo per arrivare alla produzione del farmaco. Mi auguro che il 2021 sia l’anno in cui arrivare alle condizioni di base per portare la traslazione clinica».
Questo cosa comporta?
«Per chi fa questo tipo di ricerca, è il sogno di una vita: portare il frutto del proprio lavoro di laboratorio al letto del paziente come cura».
Ma sarà una terapia per pochi eletti?
«C’è sempre una valutazione sulle caratteristiche “tecniche” del paziente e della malattia, ma per esempio da un punto di vista economico, rispetto alla terapia con le cellule Car T, il costo verrebbe ridotto almeno del 90% e la procedura permetterà di adattare la terapia aggiungendo anticorpi diversi a seconda del tumore».
Lei è ottimista?
«I presupposti sono ottimi, bisogna infondere speranza e nella ricerca è ben riposta».
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Lotta ai tumori con i fondi Airc: 6 milioni ai ricercatori veneti
La lotta al cancro si fa ancora più dolce: la campagna dell’Airc si arricchisce quest’anno di nuove delizie che affiancheranno le “Arance della salute” nella raccolta fondi per la ricerca contro i tumori. Una marmellata di arance, il miele ai fiori d’arancio e la focaccia all’arancia preparata dallo chef stellato Giancarlo Perbellini completano l’offerta che Airc propone fino al 14 febbraio.
E quale miglior modo per lanciare la nuova campagna di raccolta fondi se non quello di distribuire quanto raccolto negli ultimi dodici mesi: nel solo Veneto Airc ha finanziato con 6,3 milioni di euro 50 ricercatori, impegnati in 49 progetti di ricerca oncologica, oltre a quattro borse di studio, grazie a oltre centomila donatori attivi. Ma sono ben 125, 2 i milioni di euro che Airc ha distribuito in tutta Italia, sostenendo così il lavoro di 5.190 scienziati impegnati nella ricerca di nuove cure oncologiche.
Se è vero che la ricerca ha fatto passi da gigante in oncologia, è vero altrettanto che i numeri dei tumori in Italia fanno ancora paura. Sono infatti almeno 377 mila le nuove diagnosi di tumore ogni anno, più di mille al giorno. E il tumore è ancora la causa del 25 per cento dei decessi nel nostro Paese.
Anche la campagna di raccolta fondi deve fare i conti con i limiti e le difficoltà che derivano dalla pandemia da Covid 19. I volontari non potranno essere presenti nelle piazze come ogni anno per la vendita delle arance. E così Airc ha deciso di arricchire e diversificare la sua proposta: le reticelle di arance saranno disponibili dal 4 febbraio, Giornata mondiale della Lotta contro il cancro, nei punti vendita della grande distribuzione (Aldi, A&O, Bennet, Carrefour, Carrefour Express, Carrefour Market, Coop, Despar, DiPiù, Emisfero, Emi Supermercati, Eurospar, EuroSpesa Supermercati, Famila, Galassia, IperTosano, Interspar, Italmark, Mega, Migross, Pam, Pam Panorama e Supermercati Visotto): Airc riceverà 50 centesimi per ciascuna confezione venduta.
Ma quest’anno è possibile acquistare anche il vasetto di marmellata con offerta di 6 euro, il miele a 7 euro e la focaccia a 16 euro. In questo caso, però, è necessario chiamare il numero 045/8250234 oppure scrivere a com.veneto@airc.it per mettersi in contatto con il volontario Airc più vicino per la consegna dei prodotti.
«In un momento in cui è assolutamente essenziale fare ciascuno la nostra parte e non fare mancare la speranza a quanti ancora combattono contro un cancro, siamo orgogliosi dei risultati fin qui ottenuti» rileva Antonio Maria Cartolari, presidente di Airc Comitato Veneto Trentino Alto Adige, «risultati che ci incoraggiano a non mollare davanti a questa nuova emergenza per la diffusione del virus Covid 19. Grazie al nostro impegno sul territorio, e all’aiuto di duemila volontari anche quest’anno così difficile riusciremo a sostenere il lavoro di 50 ricercatori in Veneto e 14 in Trentino».
In questi giorni Airc è impegnata anche nelle scuole: in nove istituti veneti, infatti, è in corso il progetto didattico Airc Scuola “Cancro io ti boccio” con lezioni e attività di informazione e sensibilizzazione rivolte agli studenti a cui si affianca la distribuzione di marmellate, miele e focacce alle arance. —
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