Luciani, sconvolto dalla massoneria dentro al Vaticano

VENEZIA. Ancora Albino Luciani, il «papa del sorriso», il pontefice dei 33 giorni. Ancora la sua contadina semplicità. A 37 anni dalla sua morte, la figura del patriarca di Venezia, del vescovo di Vittorio Veneto, del reverendo di Canale d’Agordo diventato inaspettatamente papa conferma la sua aurea di autentico precursore del nuovo corso di papa Francesco. Negli scandali che ammorbano il Vaticano, il suo nome apre il libro di Gianluigi Nuzzi, “Via Crucis” (Chiarelettere editore) da ieri nelle librerie. Che si apre giusto così: «È il pomeriggio del 12 settembre 1978. Dopo appena diciotto giorni di pontificato, papa Giovanni Paolo I scopre che all’interno della curia si muove una potente lobby massonica con centoventuno iscritti. La notizia che riceve è sconvolgente. Cardinali, vescovo e presbiteri non seguono le parole del Vangelo ma rispondono al giuramento della fratellanza muratoria. Una situazione intollerabile. Così, il 19 settembre, il nuovo pontefice inizia a preparare un piano di riforma radicale della curia». Papa Luciani ne parlerà, la sera del 28 settembre, con il potente segretario di Stato cardinale Jean Marie Villot: azzeramento totale delle principali cariche vaticane, rimozione dei vertici dello Ior, l’istituto per le opere religiose (all’epoca gestito da Paul Marcinkus), trasparenza assoluta. Il papa non farà in tempo a realizzare la sua riforma, la stessa che 40 anni dopo sta cercando di fare papa Francesco: poche ore dopo la governante, suor Vincenza Taffarel, lo troverà senza vita nel suo letto. Nuzzi svela anche il retroscena del conto corrente, intestato a «Sua Santità Giovanni Paolo I», ritrovato nel 2014 durante alcune verifiche contabili: porta il numero 26400-018 e vi sarebbero depositati 110.864 euro. Le stesse verifiche avrebbero portato alla scoperta di due depositi a nome di Paolo VI («Conto personale di Paolo VI») con un saldo di 125 mila euro ed un secondo conto, sempre intestato a Papa Montini, che registra un saldo di 296 mila euro. Sdegnati, respingono ogni possibilità che esistano quei soldi i parenti di Albino Luciani, che ben ricordano la sua frugalità e semplicità.
Per la figura di Albino Luciani è in corso, dal 2003, il procecesso canonico per la santità. Nell’agosto scorso la Positio - il dossier che contiene la biografia e la “dimostrazione ragionata” delle virtù del «servo di Dio» – si è conclusa ed ora attende il parere della Congregazione delle cause. Nei cinque libroni raccolti c’è anche, primo caso assoluto, la testimonianza di un Papa, seppur emerito: Benedetto XVI ha infatti voluto sostenere la causa della canonizzazione del sacerdote agordino.
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