Ecco la magna porcatio 2025: tra i tavoli rispunta Galan
Nuovi e vecchi volti della politica veneta al pranzo organizzato da Clodovaldo Ruffato: «Eravamo in 360, i soldi raccolti li devolveremo in beneficenza alla Città della Speranza»
C’era anche il vecchio “Doge” Giancarlo Galan all’ormai famosa magna porcatio, iniziativa inventata e riproposta a cadenza annuale dall’ex presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, una delle macchine da voti forziste dell’alta padovana dell’epoca d’oro di Forza Italia.
La location è sempre la stessa, l’agriturismo “La Penisola” di Campo San Martino. Giancarlo Galan si è presentato con la compagna Giovanna e si è accomodato al tavolo con Marino Zorzato, Elisa Venturini e altre vecchie glorie. E tra un risotto al tastasale e una fetta di cotechino, vecchie e nuove glorie della politica veneta hanno parlato degli scenari futuri, tra terzo mandato e equilibri nel centrodestra.
«C’erano 360 persone, politici di ieri, di oggi e speriamo anche di domani», dice sorridente Clodovaldo Ruffato. «Una festa organizzata secondo le tradizioni della cucina veneta, tutto a base di maiale. Ma con un occhio alla beneficenza: il ricavato sarà devoluto alla Città della Speranza».
Il leghista Roberto Marcato stringe amichevolmente la mano al forzista Flavio Tosi: si sono mandati a quel paese per anni ma attorno a un tavolo è più facile stemperare le tensioni. Mentre si parlano tutti intorno chiedono ad alta voce: «Ma come? Che sta succedendo?». E giù a ridere.
C’erano anche Elena Donazzan, Antonio De Poli, Fabrizio Boron, Enoch Soranzo e Daniele Canella.
È arrivato anche il segretario veneto di Fratelli d’Italia, il senatore bellunese Luca De Carlo. A lui è stato regalato lo “stampo per le martondee”, scherzo goliardico a cui, nella società contadina, venivano sottoposti i più giovani.
Assente il giovane segretario veneto leghista Alberto Stefani, che ha scelto di dedicarsi completamente alla raccolta firme nelle piazze.
Tra i vecchi della politica veneta, oltre a Giancarlo Galan, c’erano Renato Chisso, Marino Zorzato, Renzo Marangon, Regina Bertipaglia con il marito Luigi Rossi Luciani e perfino il “comunista” Pietrangelo Pettenò.
«L’amicizia va oltre le appartenenze politiche. In politica non si è mai nemici, al limite avversari» puntualizza Ruffato. «Chi interpreta politica come una guerra sbaglia di grosso». La politica veneta si scalda anche in questo modo, in vista delle prossime regionali.
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