Manager, visione e risorse tre armi per essere vincenti

PADOVA. Un percorso di investimenti coraggioso e una visione del futuro che superi i piani industriali triennali per ragionare di archi temporali più lunghi. Questi alcuni dei segreti svelati durante la tavola rotonda moderata dal direttore del nostro quotidiano Paolo Possamai nel contesto dell’evento «Il nuovo boom e le imprese tigre». Il dibattito era collegato alla classifica delle 100 aziende più performanti uscito ieri nel mensile Nordest Economia.
Stevanato Group, il gruppo vinicolo Santa Margherita e Novation Tech hanno storie emblematiche di sviluppo e investimenti, piani ambiziosi e un’attenzione alla managerialità riconosciuta come una delle chiavi strategiche del successo. «Tutto nacque con l'idea di mio nonno di automatizzare la produzione di vetro della sua piccola azienda» ricorda Franco Stevanato, ceo di un gruppo che fattura nel 2017 circa 478 milioni. «Quella intuizione iniziale ha spinto l'azienda a marginare sempre di più per lunghi anni reinvestendo l'utile in innovazione di processo. Poi nel 1998 con l'ingresso mio e di mio fratello Marco la famiglia ha deciso di ragionare del proprio futuro puntando l'orizzonte a 10 anni, dotandosi di un cda con membri esterni capaci di contribuire con la propria visione allo sviluppo della società. Abbiamo tracciato un piano industriale in cui internazionalizzazione, ricerca e un percorso mirato di acquisizioni ci garantisse di crescere diventando punto di riferimento del settore farmaceutico nei paesi stessi di produzione». «Ora abbiamo puntato la bussola al 2028 - continua - e dislocheremo le nostre strutture di R&D dove la medicina abbraccia le biotecnologie. Con le ultime acquisizioni abbiamo preso la strada del fornitore globale del settore farmaceutico per crescere capaci di fornire l'intera supply chain di prodotto per i nostri clienti».
Non dissimile, sebbene lontana in termini di settore, la storia del gruppo vinicolo Santa Margherita, nato per intuizione di Gaetano Marzotto 83 anni fa. «Nel nostro dna c’è visione del futuro, capacità d'investimento e innovazione» ricorda l'ad Ettore Nicoletto. «Proprio a Gaetano Marzotto si deve la vinificazione in bianco del Pinot, trasformando una bacca nera in un vino brillante, con un profilo organolettico perfetto per il mercato. Alla famiglia Marzotto il coraggio di avere investito ben 180 milioni nella trasformazione completa dell'azienda: dall'infrastruttura tecnica alla ricerca, dal capitale umano fino all'organizzazione complessiva del marketing. Una scelta vincente che ora ci premia con un fatturato da oltre 170 milioni di euro e un ebitda stabilmente superiore al 30% ma pure con 11 aziende in 6 regioni italiane che offrono un assortimento di 1200 referenze fra le migliori del mercato». «Abbiamo avuto anche il coraggio di investire in una struttura di distribuzione autonoma nel Nordamerica che occupa ad oggi 80 dipendenti e fattura circa 100 milioni di dollari - aggiunge -. Per il 2020 abbiamo un business plan da 200 milioni e nuovi investimenti». In un mondo percorso da tensioni geopolitiche crescenti ecco che l'internazionalizzazione diventa elemento di tutela del business, a patto di avere la forza di trasferire il proprio know how nei Paesi di destinazione dei propri prodotti. «Stiamo lavorando per aprire alcuni stabilimenti accanto ai nostri clienti» ha detto Luca Businaro, ceo di Novation Tech «le tensioni geopolitiche non sono un fattore che controlliamo ma possiamo bypassare alcuni elementi di rischio insediandoci direttamente nei nostri mercati di riferimento».
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