Mauro Ferrari, il padovano che si è dimesso da capo degli scienziati europei in polemica con la Ue

Colpo di scena alla guida dell'Erc: "Deluso da come la Commissione ha affrontato l'emergenza coronavirus"
(foto da La Stampa)
(foto da La Stampa)

PADOVA. E' originario di Padova il professor Mauro Ferrari, che si è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio europeo per la ricerca (Erc) in polemica con la Ue per la mancata risposta all'emergenza coronavirus.

«Ero arrivato alla guida dell'Erc come un fervente sostenitore dell'Ue» ha dichiarato al Financial Times «ma la crisi del Covid-19 ha completamente cambiato la mia opinione anche se continuo a sostenere con entusiasmo l'idea della collaborazione internazionale».

Ferrari, secondo quanto scrive il Ft, ha deciso di presentare le sue dimissioni alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen martedì pomeriggio dopo non essere riuscito a persuadere Bruxelles a mettere in piedi un programma scientifico su larga scale per combattere il coronavirus.

Noto come uno dei principali esperti a livello mondiale nel campo delle nanomedicina e per anni ricercatore sul cancro negli Stati Uniti, Ferrari è entrato in rotta di collisione con Bruxelles da inizio marzo, quando diventò evidente che la pandemia sarebbe stata una tragedia senza precedenti. La sua proposta per creare un programma speciale per combattere e studiare le contromisure mediche per superare la crisi è stata però bocciata all'unanimità dal Consiglio scientifico dell'Erc.

Ha poi lavorato a stretto contatto con von der Leyen per mettere a punto un piano per contrastare la diffusione della pandemia che si è poi arenato, in sostanza, sulle secche delle procedure burocratiche. Ieri, dopo aver annunciato per oggi una conferenza stampa della presidente della Commissione per presentare l'exit strategy dalla crisi sanitaria, la stessa Commissione ha inaspettatamente fatto marcia indietro annullando la conferenza stampa. Motivando il cambio di programma con il fatto che il relativo documento non era ancora maturo per l'approvazione da parte dell'esecutivo europeo.

Nato a Padova nel 1959, dopo la laurea in Matematica all'Università di Padova ha proseguito gli studi negli Stati Uniti, insegnando Ingegneria meccanica, Medicina interna e Ingegneria Biomedica alla Ohio State University.

All'Erc è stato scelto per succedere a Bourguignon per "la sua eccezionale carriera accademica interdisciplinare, con la sua comprensione del valore sociale della scienza, la sua forte leadership e le eccezionali capacità comunicative" spiega Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, l'innovazione e la scienza. Nel 2014 Ferrari aveva fatto parte della commissione chiamata a valutare il metodo Stamina, sollevando critiche nel mondo scientifico per averlo definito "il primo caso importante di medicina rigenerativa in Italia" in un'intervista a Le Iene. Un'apertura che su Nature gli era valsa critiche dirette, nonché una lettera allarmata sottoscritta da importanti ricercatori italiani e inviata all'allora ministra della Salute Lorenzin.

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