«Meglio con gli ingredienti scritti»
MESTRE. La normativa sugli allergeni che entrerà in vigore, anche se nota per ora agli addetti ai lavori, è dedicata ai clienti dei ristoranti, pizzerie e altri esercizi che, spesso, pur conoscendo le proprie allergie o intolleranze, non sanno ciò che realmente trovano nel piatto. Per fare chiarezza sulla questione abbiamo chiesto un parere al nutrizionista Dott. Salvatore Matarese. «A mio parere questa nuova normativa è importante e molto utile poiché va a tutelare la salute della popolazione. Penso che sia indispensabile, per le persone affette da intolleranze ed allergie alimentari sapere che quello che mangiano può essere nocivo».
Ma davvero allergie e intolleranze sono così in crescita negli ultimi anni?
«Secondo la medicina ufficiale le intolleranze alimentari più comuni sono quelle al lattosio e al glutine che colpirebbero il 5-10% della popolazione italiana. Nello specifico, le intolleranze alimentari sono responsabili di una diminuzione delle difese immunitarie, quindi alcune patologie sono correlate alle intolleranze come: coliti, dermatiti, asma, riniti».
E le allergie?
«Per quanto riguarda le allergie alimentari è l'organismo che scatena una reazione immunologica producendo anticorpi verso un dato alimento. Normalmente le persone che sono state a contatto con questi allergeni sanno perfettamente di essere allergici ad un particolare alimento e lo evitano con grande accuratezza. Condivido quindi la posizione di chi che verte a salvaguardare la salute dei loro consumatori».
E per quanto riguarda le richieste dei ristoratori?
«Non sono d'accordo sulla comunicazione verbale, poiché, per quanto particolareggiata, sarebbe sicuramente incompleta e imprecisa in quanto il cameriere o il ristoratore dovrebbe riportare a voce una lunga serie di alimenti e additivi cadendo sicuramente in dimenticanze ed inesattezze pericolose per il cliente».
Come risolvere il problema dunque?
«Basta fare una miglior comunicazione all’utente finale. La lista scritta è facilmente consultabile dal consumatore prima nei siti internet e, volendo, all’entrata del locale senza trasformare i menù e questo tutelerebbe il ristoratore da eventuali contenziosi legali».
Gian Nicola Pittalis
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova