Montebelluna, suicida l'ad di Zoppas srl: la città è attonita

Trovato morto Marco Colognese, aveva 54 anni. Si è tolto la vita nella sua casa. Figlio di Franca Zoppas. Lascia la moglie e due figli 

MONTEBELLUNA. Un gesto che ha lasciato tutti attoniti, senza un perchè, un gesto che ha lasciato ammutolita l’intera città. Marco Colognese si è tolto la vita l'altra notte nella sua casa di via Belvedere a Montebelluna con un colpo di pistola. A trovarlo è stata al mattino la moglie Orsolya.

Marco Colognese aveva 54 anni ed era amministratore delegato della Zoppas srl, la società di famiglia di cui amministrava i beni immobiliari. Apparteneva ad una famiglia storica, anzi a due famiglie storiche della Marca Trevigiana: quella dei Colognese di Montebelluna e degli Zoppas di Conegliano.

Il papà era Vincenzo "Renzo" Colognese, scomparso nel 2004 a causa di una malattia e al quale è intitolato lo stadio di rugby; la mamma è Franca Zoppas (Acqua Sanbenedetto di Scorzè). Uno zio, Antonio Colognese, aveva partecipato alla lotta partigiana ed era stato membro del Cln a Montebelluna; un avo, Vincenzo Colognese, è Medaglia d'argento al valor militare alla memoria, sergente degli alpini del 7° caduto nel dicembre del 1917 sul Monte Valderoa.

Il fratello Paolo è il titolare del notissimo negozio di calzature e abbigliamento di corso Mazzini, un negozio storico, attivo in città dal 1882. Dal padre Vincenzo, a cui è dedicato anche il Museo del Piave e pure una strada in località Caorera a Quero, quel museo che Marco, la mamma Franca, il fratello Paolo avevano voluto rifondare, aveva ereditato la passione per la storia, tanto che quando era stato allestito il Memoriale veneto della Grande Guerra aveva voluto donare la riproduzione della divisa di alpino del suo avo Vincenzo, quella divisa che era esposta al Museo del Piave.«È un giorno tristissimo», dice la direttrice del MeVe, Monica Celi, «Con Marco avevo collaborato proprio in occasione della donazione al Memoriale della Grande Guerra della divisa da alpino del suo avo».

Marco Colognese era persona discreta e riservata, ma nulla aveva lasciato presagire quanto accaduto in quella villa di via Belvedere a Montebelluna dove viveva con la moglie Orsolya, i due figli piccoli, la madre. «Era venuto a trovarmi una settimana fa», racconta un amico, «Era un po' preoccupato per l'attuale emergenza sanitaria, ma era sempre lo stesso Marco con cui mi ero trovato tante volte e nulla faceva pensare ad una tragedia così grande».

In passato Colognese aveva lavorato anche in Ungheria e proprio lì aveva conosciuto la giovane donna che sarebbe diventata poi sua moglie e gli aveva dato due figli. «Marco vive nel cuore di tutti noi», lo ricorda il fratello Paolo, «Nel nostro cuore non morirà mai». Ad esprimere il sentimento della città provvede il sindaco Marzio Favero: «Voglio esprimere alla famiglia il cordoglio mio e di tutta Montebelluna», dichiara, «La sua scomparsa è una perdita per tutti noi». —

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