Morto Gianni De Michelis, il veneziano che segnò il Psi

VENEZIA. Si è spento a 78 anni uno dei protagonisti della Prima Repubblica, il veneziano Gianni De Michelis. E' stato professore universitario a Ca' Foscari (come associato di chimica), ma la sua carriera politica iniziò con l'elezioni in consiglio comunale nel 1964.
Era ricoverato al Lido di Venezia, per il peggioramento delle condizioni generali di salute. Lo riferisce Nereo Laroni, ex deputato socialista ed ex sindaco di Venezia. De Michelis non riusciva più ad alimentarsi, ed era stato necessario il ricovero. «Ero stato a trovarlo a casa l'ultima volta una quindicina di giorni fa - ha detto Laroni - e purtroppo non era più cosciente».
La carriera. La sua ascesa fu legata all'exploit di Bettino Craxi, che con cui instaurò un solido legame. De Michelis fu componente della direzione nazionale del Psi per tutta la durata della segreteria Craxi. Fu ministro delle partecipazioni statali dal 1980 all'83 con il governo Cossiga, poi ministro del lavoro sotto il governo Craxi (83-87), quindi vicepresidente del consiglio con il governo De Mita (88-89) e infine ministro degli esteri con Andreotti (89-92).

Come tutto lo stato maggiore del Psi anche De Michelis fu travolto dagli scandali di Tangentopoli, che segnarono anche la fine della sua esperienza politica (con l'eccezione di una militanza nel nuovo Psi assieme a Bobo Craxi e l'elezione a eurodeputato nel 2004).
Negli ultimi mesi, afflitto da una grave malattia, era ricoverato in una struttura dell'Ire alle Zitelle. Nell'agosto scorso è morto anche il fratello Cesare De Michelis, editore e fondatore della casa editrice Marsilio.
La Prima Repubblica ai funerali di Andreotti

LE REAZIONI.

Bobo Craxi. «Gianni De Michelis é stato per tanti di noi un maestro politico, un uomo di Stato, un Socialista Democratico di valore. Con animo pieno di dolore ho appreso la sua scomparsa». Così Bobo Craxi
Pier Ferdinando Casini. «Sono molto triste per la scomparsa di Gianni De Michelis, uno dei più intelligenti e brillanti ministri degli Esteri della Repubblica Italiana». Lo dichiara Pier Ferdinando Casini. De Michelis era «un uomo leale con gli avversari - aggiunge - che non ha mai tradito i suoi amici nella buona e nella cattiva sorte. Dovremo approfondire certe sue intuizioni sulla politica internazionale. Ha sofferto molto negli ultimi anni. Ora riposi in pace».
Gianfranco Rotondi. «Sono addolorato per la scomparsa di Gianni De Michelis, con cui ho condiviso nel 2006 l’avventura della rifondazione lui del Psi io della Democrazia Cristiana. Collaborare con lui e» stata per me una esperienza indimenticabile perchè ho conosciuto un intellettuale di straordinaria dimensione,veramente un maestro di pensiero e di strategia politica. Aggiungo di aver constatato in lui una onesta personale oltre ogni immaginazione,e ne fa prova la catena di difficoltà personali che la vita non gli ha risparmiato nell’ultimo impervio tratto«. Così Gianfranco Rotondi presidente Dc e vicepresidente gruppo Fi alla Camera.
Valdo Spini. «Ho conosciuto Gianni De Michelis fin dagli anni sessanta quando militavamo tra i giovani lombardiani del Psi. Ricordo la sua appassionata militanza, il suo vigore organizzativo, la sua spregiudicatezza e originalità di pensiero, il suo impegno riformatore, le sue idee innovatrici in politica estera. Sono fatti che rimangono aldilà delle travagliate vicende che portarono alla fine del Psi. Li vogliamo ricordare e non potranno essere dimenticati». Così l'ex vicesegretario del Psi Valdo Spini
Alessandro Battilocchio. «Per me Gianni De Michelis è stato più di un amico, ho avuto il privilegio di sedergli di fianco al Parlamento Europeo nel quinquennio 2004 - 2009, avevo poco più di venti anni e da lui ho appreso molto. Uno statista vero, un uomo che ha dato tanto al Paese che una visione politica lungimirante, basti pensare alla questione mediterranea che lui già lustri fa aveva previsto. Era una mente brillante, lungimirante, assai avanti, il più grande Ministro degli Esteri della storia d’Italia». Lo afferma Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia, che conclude: «Provo grande dolore. Esprimo la mia più ampia vicinanza ai suoi cari e ne condivido la sofferenza. Sarà una ferita difficile da lenire, una perdita irrimediabile».
Stefania Craxi. «Gianni De Michelis è stato una figura di spicco Partito socialista negli anni ’80, ministro della Repubblica, del Lavoro e degli Esteri, intelligente, capace, intuitivo fantasioso. È stato demonizzato perché nei momenti liberi andava a ballare. In realtà è stato un grande lavoratore e ha lavorato per la sua città e per il bene degli italiani, dell’Italia e della Repubblica. È stato compagno e amico di mio padre nella buona e nella cattiva sorte». Lo dice Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e figlia dell’ex segretario del Partito socialista, Bettino Craxi.
Fabrizio Cicchitto. «È una grandissima perdita. Grande personaggio per la politica estera e per il partito socialista italiano. Mi inchino alla sua memoria. Su di lui come su altri si deve aprire una riflessione a livello storico e culturale».
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