Morto il «frate dei miracoli»

E’ mancato sabato notte padre Daniele Hekic, aveva 83 anni
padre Daniele Hekic
padre Daniele Hekic
Padre Daniele Hekic non c’è più. Il frate carismatico e simbolo del convento Sacro Cuore di Saccolongo è scomparso sabato sera, alle 23.05, lasciando un grande vuoto nella comunità cristiana locale e non solo. Noto da tutti come il «frate dei miracoli», Padre Daniele se ne va all’età di 83 anni al termine di una lunga e dolorosa malattia. Una folla commossa e stretta fino all’ultimo a quello che ormai era diventato un punto di riferimento in caso di bisogno, ha invaso il convento dei Frati Minori, rendendogli omaggio.

La storia.
Padre Daniele Hekic nasce a Sv. Petar u Sumi in Istria (Croazia) il 22 giugno 1926. Nel 1945 entra nel noviziato dei Frati Veneti e nel 1952 viene ordinato sacerdote. Il suo servizio attivo è però breve e dura solamente tre anni. Nel 1952-53 è a Verona, nel 1953-54 è a Treviso e tra il 1954 e il 1955 è a Cittadella. Durante il suo soggiorno nella Marca cominciano però a manifestarsi i primi sintomi di una malattia, la sclerosi multipla, che lo spegnerà nel tempo in modo inesorabile. Nonostante la malattia debilitoria padre Daniele non abbandona il suo ruolo di guida spirituale e grande confessore della gente. Dalla sua carrozzina, una compagna di vita che non lo abbandonerà mai, il frate continua a dare conforto alle persone malate ed in cerca di uno sbocco. Nel 1981 approda a Saccolongo dove viene accolto nella casa Sacro Cuore. Qui prosegue il suo lento, ma inesorabile calvario. Nel tempo perde anche l’uso della parola e la sua sola presenza fisica continua ad attirare migliaia di fedeli. Il resto è storia recente, con il suo ricovero in ospedale di domenica mattina e il suo ritorno «a casa» di martedì per trascorrere gli ultimi giorni di vita. Venerdì i segnali di un possibile miglioramento fanno sperare il popolo cristiano. E’ però solo un fuoco di paglia, perché sabato sera alle 23.05 padre Daniele muore, in silenzio, quasi senza voler dare segnali concreti, spirando nel letto della sua cella.


Il calore della gente.
Padre Daniele era considerata una persona speciale, in quanto gli sono state attribuite guarigioni considerate inspiegabili dalla scienza medica, che hanno fatto di lui già un santo tra i fedeli di Saccolongo e non solo. Ieri mattina all’annuncio della sua morte, avvenuto durante la celebrazione della messa, è iniziato il peregrinare della gente, che in massa è andata a fargli visita. E c’è da giurarci, che il flusso di fedeli continui ininterrottamente fino alla data del suo funerale.


La sepoltura.
Non è ancora nota la data del funerale, anche se prendono sempre più corpo i giorni di mercoledì o giovedì pomeriggio. Padre Daniele verrà poi tumulato nel cimitero di Saccolongo in una cappella offerta da un benefattore, Giacomo Lippi, che ha prestato un loculo alla bara del frate. Frate che voci di corridoi insistenti vogliono presto di ritorno al convento Sacro Cuore, ricalcando un po’ il percorso fatto da un altro frate illustre di Padova, ossia San Leopoldo Mandic.

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