Morto Ivano Beggio, storico patron dell'Aprilia

Aveva 73 anni, da poco tempo aveva scoperto di essere ammalato. Alla testa del gruppo di Noale lanciò campioni come Rossi e Biaggi
Ivano Beggio
Ivano Beggio

VENEZIA. È morto Ivano Beggio. Lo storico fondatore di Aprilia di Noale si è spento nelle scorse ad Asolo, dove abitava. Aveva 73 anni, essendo nato a Rio San Martino di Scorzè il 31 agosto 1944. Si era malato da poco e, nonostante le cure, non è riuscito a superare questa fase.

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Con lui se ne va un imprenditore lungimirante, che da una piccola fabbrica di biciclette, negli anni Settanta arriva a produrre motociclette e scooter.

Una foto più recente di Ivano Beggio
Una foto più recente di Ivano Beggio

Nel 2000, la casa noalese acquisisce Moto Guzzi e Moto Laverda, per poi essere rilevati da Piaggio quattro anni dopo.

La villa di Beggio ad Asolo
La villa di Beggio ad Asolo

Centinaia i successi in pista con la sua Aprilia, dove sono passati campioni come Valentino Rossi, Loris Capirossi, Max Biaggi, Jorge Lorenzo, solo per citarne alcuni.

A 27 anni, rimasto orfano, aveva assunto la guida di Aprilia, orientandola sempre più verso la produzione di mezzi sportivi e aggiudicandosi nel 1977 il titolo italiano 125 e 250 centimetri cubici con Ivan Alborghetti. Il 26 giugno 1987, per la prima volta, una Aprilia si aggiudicò una gara di campionato mondiale e nel 1989 Aprilia vinse il primo titolo europeo di velocità. Nel 1992 arrivarono i primi due titoli iridati nel Trial e nel mondiale velocità classe 125.

Centinaia i successi in pista con la sua Aprilia, dove sono passati campioni come Valentino Rossi, Loris Capirossi, Max Biaggi, Jorge Lorenzo, solo per citarne alcuni. Nel 1988 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e dieci anni dopo Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Lascia la moglie Tina, il figlio Gianluca e due nipoti. Con ogni probabilità il funerale si svolgerà venerdì.

Beggio era amatissimo dai suoi uomini: arrivò ad avere più di 1200 dipendenti e a Noale, la sua Noale, era considerato una specie di Faraone. Un Faraone buono però perché aiutava molti in segreto, come Enzo Ferrari, e perché è stato fra i fondatori dell'Associazione Amici del cuore e della Fondazione Salus Pueri. Tante le onorificenze, da "Cavaliere del lavoro" a "Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana", passando per due lauree honoris causa: ingegneria meccanica dall'Università di Pisa nel 1999 e in economia aziendale dall'Università di Venezia, Cà Foscari nel 2002.

"Ha perso l'ultima corsa, ma per tutta la sua vita stato un vincente": con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, ricorda la figura di Beggio. "I bolidi prodotti a Noale hanno portato in alto campioni come Rossi, Capirossi, Biaggi, Lorenzo - sottolinea - mentre le produzioni da strada, moto e scooter, hanno segnato un'epoca, per le due ruote in assoluto, per il motociclismo sportivo ma, più in generale, per l'imprenditoria veneta, che trovò in lui un capitano d'industria appassionato e indomabile, al punto di sfidare sul mercato i vari colossi giapponesi".

Proprio domenica prossima - conclude Zaia - si corre in Qatar il primo Moto Gp del 2018. Le cronache sportive danno il Team Aprilia in ascesa, con un pilota collaudato come Aleix Espargaro e il nuovo arrivo Scott Redding. Ivano li guarder dall'alto, e sarebbe bello vedere una livrea Aprilia lottare l davanti e, magari, centrare il podio, come per dirgli grazie, ci mancherai".

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