Museo M9 di Mestre, numeri record nel 2024: ecco le nuove mostre in programma
Nel 2024, il Museo M9 di Mestre ha visto una crescita del 35% dei visitatori, raggiungendo 62.000 presenze. Tra le mostre di successo, quella su Banksy e quella di Edward Burtynsky. Ecco tutte le mostre in programma per il 2025
Numeri in crescita nel 2024 per il Museo M9 di Mestre. Visitatori, più 35 per cento. Si è raggiunta quota 62 mila visitatori, contro i 45 mila del 2023.
I numeri di un successo
Venticinquemila biglietti staccati per la mostra dedicata a Banksy. Quindicimila per quella dedicata al fotografo canadese Edward Burtynsky che ha assicurato visibilità nazionale al museo. 130 mila i partecipanti all'anno di iniziative del museo, dalle mostre e dalla esposizione permanente agli oltre 300 eventi e i 700 laboratori aperti a studenti e cittadini.
Considerando tutte le altre attività del distretto museale si arriva a 300 mila. E ancora, grandi progetti per il 2025.
I numeri sono stati forniti da Emanuela Bassetti, consigliere di amministrazione di M9 e consigliere generale della Fondazione di Venezia e dalla direttrice del museo M9, Serena Bertolucci. Dal 15 marzo al 31 agosto arriva "Arte salvata".
I capolavori esposti
I capolavori del MuMa di Le Havre, opere per lo più salvate dai bombardamenti, per una mostra che intende celebrare gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale mettendo in collegamento la devastazione di Mestre e Marghera con quella della città francese.
Una collaborazione che rappresenta un "Unicum" per le 50 opere che arriveranno a Mestre poi torneranno nel museo francese. E si tratta di capolavori: Monet, Sisley, Gauguin, Dufy, Marquet, Boudin e Braque.
Opere che sono assicurate per oltre 100 milioni di euro. La seconda mostra del 2025, che aprirà dal 19 settembre fino al 15 febbraio 2026, è invece "Identitalia - The Iconic Italian Brands", promossa dal Ministero del Made in Italy per celebrare i 140 anni dell'Ufficio italiano Brevetti e Marchi. Ma anche tanti altri progetti si svilupperanno nell'anno, con particolare attenzione al mondo delle scuole, i giovani e la formazione permanente per tutti.
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