’Ndrangheta in Veneto Taurus, indagini chiuse Nei guai 84 persone

VERONA

Associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, furto aggravato, favoreggiamento, violazione delle leggi sulle armi, con le aggravanti mafiose. La procura antimafia di Venezia ha chiuso le indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di 84 persone, indagate nell’ambito dell’inchiesta con i Ros di Padova, ribattezzata Taurus, sul radicamento io radicamento, ormai ventennale, di esponenti delle ’ndrine della piana di Gioia Tauro nel Veronese. Nel blitz dello scorso luglio erano stati notificati 33 provvedimenti cautelari, di cui 26 in carcere e sette con obbligo di firma. Destinatari soprattutto esponenti delle famiglie calabresi Gerace-Albanese-Napoli-Versace, stanziate a Sommacampagna e in altri comuni del Veronese. Una sorta di “gemmazione” delle ’ndrine originarie, secondo l’indagine coordinata dai sostituti procuratori Patrizia Ciccarese e Andrea Petroni. Nell’avviso di conclusioni delle indagini, che precede la richiesta di rinvio a giudizio, otto sono accusati del reato di associazione criminale di stampo mafioso e tra loro colui che è ritenuto il capo dell’organizzazione, Carmine Gerace (40 anni) detto “Carminello”, figlio del defunto Filippo Gerace, riconosciuto come «elemento apicale», scrivono i giudici, «della struttura veronese della ’ndragheta». Carminello, arrestato lo scorso luglio, aveva «compiti di decisione, della gestione dei rapporti con altri gruppi criminali, delle risoluzione dei contrasti interni ed esterni al gruppo». Al suo fianco c’erano Antonio Albanese e Giuseppe Napoli, e sotto di loro Giuseppe, Francesco e Diego Versace, Agostino Napoli e Mario Gerace. Nell’atto compaiono inoltre molti nomi nuovi rispetto all’ordinanza di custodia cautelare di luglio. C’erano a luglio è ci sono ancora il veneziano Gabriele Baldan, di Mira, e il trevigiano Simone Conte, di Mareno di Piave, accusati di traffico di stupefacenti. Conte, con la mediazione di Agostino Napoli, avrebbe acquistato cocaina che in parte cedeva a Baldan, 55enne allievo di Felice Maniero. Nei guai, sempre per traffico di droga, anche due albanesi residenti nella Marca: Eugen e ed Eduart Lekaj (di Paese) e il kosovaro Querim Lumi. —



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