Nessun trauma, Sartor è morto d’infarto Liberi i fratelli Stella. «Ingiusto linciaggio»

cison. Da accusati ad accusatori. In neanche 24 ore potrebbe è cambiata radicalmente la posizione dei fratelli Stella tanto che ieri pomeriggio il pm ha revocato ogni misura cautelare. Decisiva in questo senso l’autopsia eseguita ieri mattina sul corpo di Alessandro Sartor, l’operaio di 45 anni morto giovedì notte a Tovena di Cison, che ha alleggerito la posizione di Francesco e Alberto, accusati dalla Procura di omicidio preterintenzionale e rissa. Sartor è infatti morto a causa di un arresto cardiaco e sul suo corpo non sono stati trovati segni compatibili con una aggressione. Il decesso sarebbe quindi dovuto a stress e non ad un evento traumatico. Dunque non sembrano trovare riscontri le diverse testimonianze che avevano indicato in particolare come Francesco Stella avesse colpito con un colpo alla nuca Sartor facendolo cadere a terra. Ora c’è grande attesa per le prossime mosse della Procura cui ora viene chiesto di procedere nei confronti di chi ha accusato i fratelli. «Abbiamo subito un ingiusto linciaggio», hanno detto i due non appena hanno ricevuto la notizia.

L’esame autoptico è stato eseguito ieri mattina dal dottor Alberto Furlanetto, il medico incaricato dal sostituto procuratore Daniela Brunetti di stabilire l’esatta causa del decesso di Sartor. L’avvocato Danilo Riponti, che rappresenta i fratelli Stella, aveva indicato il dottor Antonello Cirnelli come consulente mentre gli avvocati Andrea Nieri e Paolo Bottoli, nominati dai familiari di Sartor, aveano come consulente il dottor Michele Cottin. Per prima cosa è stata esclusa la presenza di tracce di emorragia cerebrale e poi è stato accertato che la causa della morte è stata un arresto cardiaco. Sul corpo poi non sarebbero state trovate tracce di lesioni compatibili con un trauma mortale. Solamente sulle mani sarebbero state trovate delle escoriazioni ma che sarebbero compatibili con la caduta. Esclusa anche che possa esserci stata una semplice spinta tale però da far perdere l’equilibrio a Sartor. Ora il dottor Furlanetto avrà sessanta giorni di tempo per depositare sul tavolo del pm Brunetti la sua relazione definitiva.

Ora c’è grande attesa per le decisioni della Procura dopo che, nel pomeriggio di ieri, ha revocato tutte le misure cautelari. Le prime indiscrezioni hanno infatti radicalmente mutato il quadro accusatorio. Ora dovranno essere nuovamente valutate le testimonianze che in maniera molto chiara avevano identificato nei fratelli Stella i responsabili della morte di Sartor davanti al locale al Bakaro a Tovena di Cison. «Ci auguriamo un intervento fermo nei confronti di chi, con dovizia di particolari, aveva parlato di pugni e aggressioni», spiega l’avvocato Riponti. «Noi siamo in una posizione di osservazione», sottolinea invece l’avvocato Bottoli, «prendiamo atto dell’orientamento ma un decesso c’è comunque stato e anche se non è stato provocato da un evento traumatico bisognerà trovarne la causa». «Attendiamo le indicazioni complete che verranno dalla relazione sull’autopsia», ha poi commentato il procuratore capo Michele Dalla Costa».

G.B.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova