Niente contratto, addetti dei supermercati in sciopero alla vigilia di Pasqua
L’astensione dal lavoro sabato 30 marzo riguarda in generale i lavoratori del commercio, presidi in ogni provincia del Veneto. Nel mirino il mancato rinnovo del contratto da ormai 51 mesi

Cinquantuno mesi senza contratto, i lavoratori del settore del commercio scendono in piazza. Lo faranno sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua, con lo sciopero nazionale dell’intero turno di lavoro che corrisponde a tutto l’orario di apertura dei negozi. La mobilitazione è indetta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Il settore conta oltre 450 mila addetti in Italia, in Veneto ci sono oltre 4.200 negozi.
Ci potrebbero disagi nelle grandi catene di supermercati e nei negozi presenti soprattutto nei centri commerciali.
I motivi dello sciopero
Tutto nasce dopo la rottura delle trattative con Federdistribuzione, che ha fatto saltare il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) nel settore della Distribuizione moderna organizzata (Dmo), scaduto il 31 dicembre 2019.

«L’allergia di Federdistribuzione a siglare i contratti è cosa nota: già in occasione della scorsa tornata negoziale, la sottoscrizione del Ccnl Dmo, avvenuta il 19 dicembre 2018, giunse dopo ben 45 mesi dalla firma del Ccnl Tds (Terziario, distribuzione e servizi) Confcommercio (intervenuta il 30 marzo 2015)», spiegano i sindacati, «Tale ritardo si tradusse in una perdita secca per le lavoratrici e i lavoratori della Distribuzione moderna organizzata dell’ordine di svariate migliaia di euro in termini di minor massa salariale percepita nell’arco di vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo le stesse mansioni e operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici più significativi. Purtroppo, a distanza di anni, non scema l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti, anzi si è acuita».
«L’irresponsabilità di Federdistribuzione si è palesata in svariate richieste», proseguono i sindacati, «finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro e che le lavoratrici e i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni: l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori».
I presidi
Lo sciopero di sabato 30 marzo nelle sedi della grande distribuzione prevede iniziative pubbliche locali in ogni provincia veneta, indicativamente tra le 9.30 e le 13:
- A Belluno verrà organizzato un presidio presso la Despar e Famila, zona ospedale.
- A Mestre verrà organizzato un presidio in piazzetta Coin.
- A Padova verrà organizzato un presidio presso Ikea, Ipercity, Despar in via Battaglia e presso la LIDL in via Card. Callegari.
- A Rovigo verrà organizzato un presidio presso la Prefettura.
- A Treviso verrà organizzato un presidio presso il Panorama Stiore in zona Gazzettino.
- A Verona verrà organizzato un presidio presso la Prefettura.
- A Vicenza verrà organizzato un presidio presso il negozio Leroy Merlin.
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