Offresi super jet privato per 4,5 milioni, rivolgersi a Sinigaglia

TREVISO. Se avete soldi o linee di credito robuste e vi interessa un aereo, fate ancora in tempo a comprare il Bombardier Learjet 60XR che Vincenzo Consoli acquistò nel 2012 per far fronte ai mille impegni che la Popolare di Montebelluna gli imponeva, di qua e di là del mare Adriatico. I suoi successori non sono ancora riusciti a venderlo, nonostante l’annuncio subito dato l’anno scorso da Cristiano Carrus e da Pierluigi Bolla. Sbarazzarsi del jet privato e delle auto blu della stagione Consoli era diventato un segnale di discontinuità. Segnale non pervenuto.
Da uomo di larghe vedute qual è sempre stato (in dicembre scriveva ancora che le azioni di Veneto Banca valevano 20 euro, oggi sono quotate 0,1), Consoli era abituato a spostarsi con l’aereo privato. Ne aveva fatto acquistare uno dalla banca molto prima del 2012. Il tempo è denaro e un banchiere di successo non può perderlo facendo la coda al check in. E neanche arrivare tardi volando su un jet di vecchia concezione, motivo per il quale nel 2012 era divenuto indispensabile acquistare un nuovo modello. Sempre nell’interesse della banca, si capisce.
La defenestrazione dell’imperatore, come lo chiamavano i suoi, ha lasciato un aereo da oltre dieci milioni di euro inoperoso in qualche hangar. Il Bombardier è stato acquistato da una società della banca stessa (Claris Leasing) e iscritto a bilancio per un valore di 7,5 milioni di euro, più 3,3 milioni del rientro dell’aereo precedente. Costo totale 10.800.000 euro. Il 60XR ha un allestimento da business class, 7 posti per passeggeri più 2 per i piloti, velocità di crociera 860 km/h. E’ in uso a compagnie private di molti paesi ma anche ad enti pubblici: per esempio la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti ne ha 6 esemplari.
Veneto Banca lo vende a 5,3 milioni di dollari, pari a circa 4,6 milioni di euro. Un prezzaccio, dopo appena 4 anni. Chi sta trattando la vendita, sorpresa sorpresa, è Paolo Sinigaglia, l’imprenditore padovano prima premiato e poi rovinato dalla politica. Grande elettore e amico di Giancarlo Galan, Sinigaglia è stato per due mandati presidente della finanziaria regionale Veneto Sviluppo. Poltrona dalla quale guidò la cordata per rilevare la compagnia aerea veneta Alpieagles, diventandone azionista e presidente. Ebbe il torto di opporsi alla scalata alla Save di Enrico Marchi, che era spalleggiato da Galan. Fu l’inizio delle sue disgrazie: mollato da Galan, braccato da Marchi che nella crisi delle compagnie aeree non gli faceva sconti, finì per giocarsi non solo Alpieagles ma anche la Simod, la sua azienda.
Sinigaglia è uno che non demorde e oggi torna a fare capolino. Di aerei s’intende, contatti nel settore non gli mancano. L’antica conoscenza con Pigi Bolla, che fu assessore al Turismo dal 1995 al 1999 nella prima giunta Galan, ha fatto il resto. Bolla gli ha dato carta bianca in autunno. Poi ci dev’essere stata maretta in banca perché il dirigente preposto, racconta Sinigaglia, è stato licenziato. Ma Pigi gli ha riconfermato l’incarico, prima di essere defenestrato a sua volta. Sinigaglia ha un acquirente: è la Luxwing, compagnia aerea privata di Malta, che vola in Europa con 4 Cessna e un Embraer Phenom 100, apparecchi con caratteristiche analoghe al Bombardier. Purtroppo la Luxwing offre solo 4,5 milioni di dollari, cioè 3,9 milioni di euro. La trattativa ristagna, l’aereo è sempre fermo. Gli unici che hanno preso il volo sono i 7 milioni di euro di differenza sul prezzo pagato da Veneto Banca nel 2012. Quelli non tornano più.
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