Olimpiadi Milano-Cortina, faro acceso della Corte dei Conti: rischio brogli sui lavori
Verso i Giochi invernali del 2026, i giudici segnalano i molti pericoli tra sovrapposizione delle competenze, duplicazione delle spese, rallentamento delle procedure, perdita di finanziamenti e ritardi sui tempi
CORTINA. Il faro delle Corte dei Conti acceso sulle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. «Per ora c’è solo un monito, nessun fascicolo aperto. Ma abbiamo sollevato il rischio che si sovrappongano le competenze, si duplichino le spese, le procedure subiscano dei rallentamenti, si perdano i finanziamenti o non si arrivi per tempo» spiega il procuratore regionale Ugo Montella, nella sua reprimenda non solo alla Regione, ma anche allo Stato e agli altri soggetti istituzionali coinvolti nella partita.
«ARCHITETTURA COMPLESSA»
Nessun fascicolo aperto, dunque. Ma la preoccupazione destata dalla «complessa e stratificata architettura di sistema venutasi a creare con l’istituzione delle fondazioni e società e con l’approvazione di programmi, per così dire, paralleli, nonché per la realizzazione di tutte le opere correlate e/o connesse con la gestione dell’evento, in considerazione dei tempi stretti che rimangono e dei ritardi già rilevati» si legge nella relazione di Montella, di accompagnamento al giudizio di parificazione sul rendiconto generale 2021 della Regione, da parte della Corte dei Conti.
L’immagine dell’organizzazione dei Giochi invernali del 2026 è quella di una intricatissima rete, fatta degli organi individuati dallo Stato e dalla Regione, «ma senza un netto e chiaro riparto di competenze».
Un esempio è la coesistenza della Fondazione Milano Cortina 2026 e della Fondazione Cortina, con quello che ne può conseguire in termini di confusione tra i due enti.
IL RUOLO DI VENETO INNOVAZIONE
C’è poi Veneto Innovazione, società “in house” della Regione, alla quale è stata demandata la gestione di “Veneto in action”, il programma dal respiro pluriennale, che si articolerà in una serie di iniziative per rilanciare il ruolo economico e produttivo del Veneto.
Questo, tramite una serie di progetti che valorizzino le eccellenze del territorio, un grande evento internazionale a cadenza annuale e uno spazio espositivo permanente in un luogo di interesse strategico. Il budget va da un minimo di 1,5 milioni a un massimo di 3,5 milioni di euro. Ma l’organizzazione è ancora a una fase embrionale e la Corte dei Conti si riserva di svolgere un controllo successivo, sui cicli di bilancio.
IL RISCHIO DELL’AUMENTO DEI COSTI
È anche in relazione al ruolo di Veneto innovazione che la Corte dei Conti avanza un suo secondo rilievo, sulla possibile «duplicazione degli interventi e, conseguentemente, dei costi, con aggravi non preventivati per il bilancio regionale».
Chiedendo quindi alla Regione di farsi promotrice di un monitoraggio costante. «Appare prevedibile un aumento dei costi legati all’attività che verrà svolta dalla Veneto Innovazione Spa» si legge nella relazione del procuratore. È un tassello di un sistema definito «complicato, contrario all’ottica di semplificazione e di velocizzazione che si intende perseguire».
Parlando di spese, la Regione dovrà occuparsi della copertura dell’eventuale deficit del comitato organizzatore dei Giochi. A cui si aggiungono i 19,7 milioni all’anno, dal 2022, per le Paralimpiadi; le risorse (1,5 milioni – 3,5 milioni di euro) per “Veneto in Action”; e le spese derivanti dalla partecipazione al finanziamento delle infrastrutture.
I RITARDI
Molteplici attori, competenze non definite. E ritardi. Questo è l'ultimo rilievo sollevato dalla Corte dei Conti, nel sostenere che in certi atti non siano stati elaborati i progetti, non risulti adottato il programma definitivo delle opere da realizzarsi, a cura della Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026, né sia stata ravvisata una situazione consolidata.
Non solo: «Si nota un preoccupante ritardo nelle attività rimesse alla Simico Spa», che altri non è se non la stessa società Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026. Società «che pare muoversi sull’onda dell’urgenza, procedendo alla realizzazione delle infrastrutture necessarie attraverso il Commissario, individuato nella persona dell’amministrazione delegato della medesima società» punge Montella.
Manca il cronoprogramma degli interventi, manca una previsione puntuale dei costi. Manca l’elenco delle opere non essenziali da realizzarsi: gli interventi che non siano le varianti di Longarone e Cortina, né la nuova pista di bob, per intendersi.
«SERVE FARE ESTREMA ATTENZIONE»
Nessuna indagine in corso, solo la raccomandazione di attenzione, quindi. «Un esame sui possibili effetti finanziari a venire, procedendo agli opportuni accantonamenti di bilancio. Grande cura ed estrema attenzione, perché sia limitato l’impatto sul territorio e ne sia garantita, nel massimo grado possibile, la conservazione» è l’appello alla Regione da parte della Corte dei Conti. Che si riserva di eseguire un monitoraggio sull’andamento degli interventi nei futuri cicli di bilancio. In sintesi, è ancora tutto in divenire, ma i giudici contabili vigilano.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova