Olimpiadi, varata la fondazione Cortina, ora bisogna recuperare i ritardi
Zaia: i soldi che la Regione risparmia sulla pista da bob resteranno nel Bellunese
CORTINA. Recuperare i ritardi nelle opere politiche “è e sarà la nostra ossessione”. Lo ha detto e ripetuto Stefano Umberto Longo, nel suo primo intervento da presidente della Fondazione Cortina, costituitasi a Palazzo Balbi, sede della Regione. Due anni persi a causa della pandemia, ha ricordato, ancora una volta, Luca Zaia, presidente della Regione. Sta di fatto, però, che la società Infrastrutture ed il commissario Luigi Valerio Sant’Andrea sono stati costituiti con circa un anno di ritardo per l’inconcludenza di taluni ambienti ministeriali e lombardi (più che veneti). Sta di fatto, inoltre, che pista di bob, centro del curling, villaggio olimpico vedranno ovviamente la luce, sicuramente no le circonvallazioni di Cortina e di Longarone per 600 milioni di investimenti. E’ più probabile, invece, che si materializzi la bretella ferroviaria tra Mestre e l’aeroporto, per ben 427 milioni di euro. La Fondazione Cortina ha il compito di accelerare questo iter, tallonando il commissario Sant’Andrea. Ma, attenzione, non gestirà solo il presente ed il futuro prossimo, ma anche il post Olimpiadi. Questo Zaia lo ha ribadito più volte, quasi a far capire che determinati lasciti, come quello della pista di bob, saranno a carico di questa nuova struttura.
La Fondazione è costituita tra la Regione del Veneto, il comune di Cortina d’Ampezzo e la Provincia di Belluno. “Un vero e proprio comitato organizzatore locale, composto da tutti membri veneti, che dovrà organizzare e promuovere le attività, gli eventi, e ogni altra iniziativa che possa inserirsi in una cornice complessiva di sviluppo e valorizzazione della nostra Regione” ha spiegato Zaia, che nel salone della Giunta aveva accanto a sè il sindaco Giampiero Ghedina ed il presidente Roberto Padrin. Il quale Padrin non si è lesinato nell’ossessione – appunto – di richiamare la necessità di “non perdere un giorno ulteriore di tempo”.
Zaia, naturalmente, non poteva non soffermarsi sulle polemiche relative al bob, ricordando che l’alternativa alla nuova pista (60 milioni) sarebbe uno spreco di oltre 40 milioni per pagare dazio a Innsbruck (30 milioni) e per bonificare la Eugenio Monti (una dozzina, forse una quindicina di milioni). Cortina, invece, “avrà l’unico impianto al mondo per il bob paralimpico che potrà ospitare una disciplina per la quale ho richiesto il riconoscimento al CIO. Un impianto, completamente finanziato dal Governo, che sarà utilizzato in sinergia con le Province Autonome di Trento e Bolzano, dove far crescere i campioni del domani”.
E i soldi che la regione aveva destinato al Bob? “Andranno sempre a Cortina” ha promesso Zaia. La ristrutturazione del trampolino di Zuel, evidentemente. E gli altri 15 o 20 milioni? Sorpresa. Dunque, anziché guardare il dito che indica la luna, è meglio traguardare la luna, ha insistito il presidente. Ovvero? E’ più saggio considerare il ritorno d’immagine mondiale che i Giochi porteranno a Cortina e al Veneto, oltre che a Milano. Ed oltre un miliardo di investimenti e 600 solo per Cortina (vedi il masterplan di cui ha riferito Ghedina). Anzi, c’è un’altra considerazione da farsi. “Se il Veneto non si fosse candidato ad ospitare le Olimpiadi del 2026, non saremmo riusciti ha detto Zaia - a portare a casa la bretella aeroportuale di Venezia, hub nel quale transitano ogni anno oltre 18 milioni di passeggeri e non avremmo ricevuto i finanziamenti per la variante di Longarone e Cortina”. Ma tra i ‘sogni nel cassetto’ di Zaia, resta sempre il collegamento tra Cortina e Civetta, da una parte, e con Arabba o Val Badia, dall’altra. Bene, ieri il presidente ha voluto di nuovo impegnarsi in questa rospettiva: “Sia chiaro, ha detto, che questi collegamenti noi li faremo”- E poi ha precisato: “con l’Alto Agordino” senza dire di più. Va avanti, in effetti, l’alternativa ad Arabba, cioè la Val Badia, con la stazione di Armentarola a candidarsi quale terminal da Cortina.
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