Padova. Insulti a ragazzi cinesi: «Untori». Ne nasce una rissa, nove denunce
Notte alcolica in via Roma, due gruppi si affrontano a calci e pugni. Tre feriti, due di loro in ospedal

Le auto della polizia in Via Antonio Forni ad Ostia, dove nel corso di una sparatoria sono rimaste uccise due persone, 22 novembre 2011. Le vittime sono due boss di quartiere conosciuti come componenti della 'banda di Ostia' ANSA/MASSIMO PERCOSSI
PADOVA. Dagli all’untore, ai tempi del coronavirus. Chi ha tratti orientali - Cina o Giappone o Corea non fa differenza, sempre di Asia si tratta - sta già sperimentando da giorni tutta la diffidenza del mondo, nel migliore dei casi. Nel peggiore, dagli sguardi obliqui si passa agli insulti o alle mani.
È nata così, per quella che si potrebbe definire generosamente una battuta mal riuscita, la rissa che si è scatenata l’altra notte, fra sabato e domenica, alle 3.20, in via Roma. Protagonisti due gruppi di ragazzi appena maggiorenni, ma tra loro ce n’erano anche un paio che i 18 anni non li hanno ancora compiuti. Due cinesi e altri loro amici su un fronte; pura razza Piave dall’altra. In totale nove contendenti, tutti con più di un paio di spritz in corpo. Sono volati pugni, calci e qualche schiaffone. Alla fine è arrivata la polizia che li ha identificati tutti, compresi quelli che si erano dati alla fuga, e in questura li ha denunciati per rissa. Due di loro sono finiti in ospedale, con ferite lievi che guariranno in pochi giorni.
l’insulto
Si sono incrociati nel bel mezzo di una notte alcolica, i due gruppetti di ragazzi. Quelli padani, chiamiamoli così, se la sono presa con i cinesi, accusandoli di essere gli untori del coronavirus. Quegli altri avrebbero potuto girarsi dall’altra parte e lasciar cadere la cosa. Invece la rissa è partita subito, violenta e rumorosa, con nove persone coinvolte. E altrettanto rapidamente qualcuno ha segnalato l’episodio alla polizia, che ha dirottato in via Roma la pattuglia più vicina.
botte e via
All’arrivo della polizia, i più veloci se la sono data a gambe. Un cinese non si è mosso perché è svenuto, forse lo stress, forse la paura o l’alcol. Un ragazzo moldavo ha provato a scappare ma non è andato lontano: aveva un taglio all’arcata sopraccigliare destra e sanguinava, per cui i poliziotti l’hanno fatto portare al pronto soccorso. Altri sono riusciti a correre fino a riviera Ruzzante, dove però sono stati raggiunti, fermati e caricati in macchina, per essere poi portati in questura per l’identificazione. Tra loro anche un 24enne di Abano, che aveva una ferita al dito indice della mano sinistra, niente di grave per cui non è stato neanche portato in ospedale.
l’epilogo
Per tutti e nove, identificati e immediatamente costretti a fare i conti con quello che avevano combinato, è scattata la denuncia a piede libero per il reato di rissa. Durante l’identificazione, tutti hanno confermato che la rissa è nata a causa dell’insulto rivolto ai due cinesi, ai quali è stato dato degli untori. Come sempre in questi casi, hanno passato un paio d’ore tutt’altro che piacevoli in questura. I minorenni, soprattutto, hanno dovuto fare immediatamente i conti con i loro genitori, svegliati poco prima dell’alba da un poliziotto e convocati in questura. —
CRI.C.
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