Padova, liberato il B&b occupato: gli inquilini hanno lasciato
La famiglia occupante, che aveva ottenuto le chiavi fingendosi turisti, ha lasciato spontaneamente l’immobile: ecco cosa è successo
Si è conclusa martedì 3 dicembre, poco dopo le 17, l’occupazione dell’appartamento di via Pontevigodarzere 175 da parte di una famiglia di origini sinti, che l’aveva preso in locazione lo scorso 16 ottobre e non l’aveva più liberato.
Grazie alla mediazione dei carabinieri e dello stesso comandante provinciale colonnello Michele Cucuglielli, la famiglia composta da madre, padre e tre figli di 3, 5 e 9 anni, ieri ha fatto le valigie, caricato l’auto e se n’è andata.
La giornata in via Pontevigodarzere era cominciata presto, con l’arrivo di un paio di pattuglie dei carabinieri e dello stesso comandante provinciale, insieme anche al comandante della stazione di Vigodarzere, maresciallo capo Michele Capuano, e del comandante interinale della Compagnia di Padova, tenente Antonio Zarrillo.
I militari sono stati fatti entrare in casa dagli occupanti e a quel punto è iniziata l’opera di mediazione.
«Li abbiamo convinti attraverso il dialogo e il confronto», ha detto il colonnello Cucuglielli. «Non c’è stato bisogno di un provvedimento di sgombero. Hanno lasciato spontaneamente l’appartamento». I carabinieri dopo aver parlato con la famiglia se ne sono andati, salvo poi ritornare nel primo pomeriggio, chiamati dagli stessi occupanti. Il motivo? La presenza di diverse troupe di giornalisti appostati davanti all’abitazione che li infastidivano. L’occupazione è comunque durata solo qualche altra ora, alle 17, dopo aver raccolto tutte le loro cose sono saliti in auto e si sono diretti a Trento dove il nonno, arrivato in mattinata, ha messo a disposizione un alloggio.
Dal punto di vista penale le tre denunce presentate da Lorenzo Sergi, il proprietario di casa, per insolvenza fraudolenta, invasione di edificio e furto di energia elettrica, sono state trasmesse dai carabinieri all’autorità giudiziaria che poi valuterà se ci sono delle ipotesi di reato.
Una volta che gli occupanti hanno liberato l’appartamento, ieri pomeriggio, sul posto è arrivato il proprietario di casa. «Per me finisce un incubo», ha detto. Nel frattempo i tecnici dell’Enel hanno verificato che i contatori elettrici non fossero stati manomessi e fossero in sicurezza nonostante gli allacciamenti abusivi, mentre alcuni operai hanno provveduto a cambiare la serratura. La casa era comunque in ordine, unici “ricordi” lasciati dagli occupanti in soffitta un piede di porco e una spranga di ferro.
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