Papa Benedetto XVI e Giovanni Paolo I: pontefici, amici legati dal coraggio della fede

Ratzinger racconta di quando apprese della morte di Albino Luciani. 

Il 4 settembre, Giovanni Paolo I sarà beatificato da Papa Francesco

Domenico Agasso

ROMA. Joseph Ratzinger racconta lo strano incontro notturno rivelatore della morte improvvisa, dopo soli trentatré giorni di pontificato, di Giovanni Paolo I, che il 4 settembre sarà beatificato da Francesco. Ricorda di avere conosciuto il futuro Papa quando Albino Luciani era patriarca di Venezia. Afferma che la Chiesa nel 1978 «versava in una grande crisi, e la figura buona di Giovanni Paolo I, che fu un uomo coraggioso sulla base della fede, rappresentò un segno di speranza. In questo senso la figura come tale permane come messaggio».

Benedetto XVI è stato il primo pontefice, seppure emerito, che ha deposto a un processo per la beatificazione di un suo predecessore (il Vescovo di Roma infatti non interviene perché è giudice ultimo e definitivo nei procedimenti per le canonizzazioni). Ratzinger il 26 giugno 2015 ha rilasciato la sua testimonianza scritta rispondendo all’interrogatorio predisposto ad hoc, riportato nella sua versione integrale nel libro in uscita per le edizioni Ares Il postino di Dio, a cura di Nicola Scopelliti. Con l’invio del documento all’editore, monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Ratzinger, ha precisato: «Il Papa emerito mi ha detto di comunicarle che “è molto contento e si rallegra dell’imminente beatificazione di Giovanni Paolo I”».

Papa Giovanni Paolo I
Papa Giovanni Paolo I

Nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 17 ottobre 1912, Papa dal 26 agosto al 28 settembre 1978, Luciani desiderava essere «il postino di Dio» che annuncia la «buona novella» del Vangelo.

I due alti prelati destinati a salire sul soglio pontificio si sono parlati per la prima volta nell’estate del 1977, quando Ratzinger stava trascorrendo con il fratello due settimane di vacanza «nel Seminario Maggiore di Bressanone. Ero stato appena consacrato vescovo, in maggio, e in giugno ero stato accolto nel Collegio Cardinalizio. La diocesi di Bolzano-Bressanone fa parte della regione ecclesiastica del Triveneto e così nel Seminario di Bressanone venne a trovarmi il patriarca di Venezia, Albino Luciani. Lo avvertii come un gesto di fraternità fuori dal comune. Che fosse venuto appositamente per salutarmi e per darmi il benvenuto in Veneto nel mese di agosto era un’espressione di nobiltà d’animo che andava ben al di là del consueto. La cordialità, la semplicità e la bontà che mostrò nei miei confronti sono impresse indelebilmente nella mia memoria».

Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI

Prima del conclave «lo incontrai ancora solo brevemente». Poi, quando «dopo l’elezione, Luciani comparve con la talare bianca, tutti noi fummo profondamente impressionati dalla sua umiltà e dalla sua bontà»; anche durante i pasti, «egli prese posto tra noi. Così, grazie a un contatto diretto capimmo subito di aver eletto il Papa giusto».

Trentatré giorni passano in fretta, ma Ratzinger ha ancora l’opportunità di un colloquio con Giovanni Paolo I: «Nel settembre 1978, su incarico del Papa, andai al Congresso mariano nazionale in Ecuador. Poco prima ebbi una breve conversazione con il Santo Padre che mi incoraggiò e mi impartì la sua benedizione».

Sulle condizioni di Luciani Benedetto evidenzia come fosse «chiaro che non era un gigante dal punto di vista della salute fisica e tuttavia trovavo che il suo stato di salute rientrasse nella normalità. Avevo l’impressione che in questo senso la sua costituzione fisica fosse simile alla mia».

La notizia della morte lo raggiunge in Ecuador: «Ero a dormire nella residenza arcivescovile di Quito. A un certo punto, in piena notte mi svegliai e sentii aprirsi la porta ed entrare qualcuno. Quando accesi la luce, vidi un monaco con un abito marrone. Sembrava un misterioso messaggero dell’aldilà, cosicché dubitai di essere realmente sveglio. Entrò e mi disse che aveva appena ricevuto la notizia che il Papa era morto. Inizialmente non potevo crederci, ma poi non dubitai della veridicità dell’informazione. Curiosamente, mi riaddormentai subito, ma poi la mattina seguente appresi definitivamente l’impensabile notizia».

Quel monaco era un vescovo ausiliare di Quito «che per comunicare di notte quella notizia aveva indossato il suo abito da religioso. Quando, nella preghiera dei fedeli durante la messa, un concelebrante pregò per il defunto papa Giovanni Paolo I, il mio segretario laico lì presente trasalì, chiedendosi come fosse possibile confondersi in quel modo. Ci si poteva riferire solo a Paolo VI (morto il 6 agosto precedente, ndr)». Alla fine, «siamo rimasti davvero tutti sotto shock per quella notizia».

Alla domanda «Lei espresse parere favorevole per una eventuale autopsia? Ebbe qualche dubbio quando cominciarono a girare voci su una morte improvvisa di Luciani?», Papa Benedetto risponde: «Sin da principio ritenni insensate le voci che cominciarono a circolare su una morte violenta. Le informazioni ufficiali per me erano e sono pienamente credibili e convincenti».

Del breve ma intenso magistero di Luciani, Ratzinger sottolinea la particolarità «che sia all’Angelus, sia nelle udienze del mercoledì il Papa parlasse il più delle volte a braccio e col cuore, toccando così le persone in modo molto diretto. Da catecheta navigato, spesso durante le udienze del mercoledì chiamava a sé dei bambini dialogando con loro sulla fede». Definisce «convincenti» la sua «semplicità e il suo amore per le persone semplici. E tuttavia, dietro quella semplicità, stava una formazione, specialmente di tipo letterario, grande e ricca, come emerge dal piccolo libro Illustrissimi».

Nei prossimi giorni le edizioni Ares pubblicheranno anche Giocare con Dio, con prefazione di Franco Nembrini e postfazione del primo postulatore di Luciani, monsignor Enrico dal Covolo. Si tratta di un’antologia di scritti di Luciani così come sono stati raccolti e ordinati dal suo segretario a Vittorio Veneto, don Francesco Taffarel (1936-2014), e da lui donati a Scopelliti con la raccomandazione di pubblicarli qualora la causa di canonizzazione fosse proceduta positivamente.

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