Pasqua da pienone alle terme, il meteo non frena la voglia di partire

Picco di prenotazioni nelle località termali fino all’81% nonostante il meteo sfavorevole. Schiavon (Federalberghi): «Veneto regione principe del turismo»

Edoardo Fioretto
L'esterno di una struttura termale nel comune di Abano
L'esterno di una struttura termale nel comune di Abano

Pasqua è arrivata e in Veneto il turismo scalda i motori. Gli alberghi della regione si preparano ad accogliere migliaia di visitatori, attratti dalle città d’arte, dai paesaggi termali, dai laghi e dal mare. Secondo l’osservatorio H-Benchmark di Federalberghi Veneto, le previsioni di occupazione sono promettenti: si parte con una media di prenotazioni del 63,7% per le città d’arte e si arriva a picchi superiori all’80% per le località termali. Un dato rilevante, soprattutto per una festività che quest’anno cade in un periodo ancora incerto sotto il profilo climatico.

Il picco d’afflusso è atteso per il 19 aprile, con punte del 70,2% nelle città d’arte e del 70,9% nelle località lacustri. Il comparto termale sfiora l’81,2% nella stessa giornata, mentre il mare si attesta su un più cauto 46,2%, con una punta del 50,2%. Una fotografia variegata che, secondo gli operatori, non deve però generare allarmismi, ma piuttosto letture più ampie e meno legate alla stagionalità breve.

«Sono dati che dimostrano due cose: la prima è che la tendenza del last minute è sempre più evidente sul mercato italiano, un po’ meno su quello estero, situazione che non deve più spaventare gli operatori perché di fatto ogni anno consolida la nostra regione come una delle principali mete turistiche a livello nazionale ed internazionale», spiega Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto.

Un altro elemento chiave è il superamento della paura del meteo. Nonostante le previsioni incerte, la domanda resta attiva: «La seconda è che nonostante il terrorismo mediatico sul meteo la gente ha voglia di riposo, vacanza e relax e sa perfettamente che in primavera non ci sono le condizioni meteo estive, e quindi si muove. Un plauso va a tutto il settore che mi sembra già abbastanza attivo e sul pezzo per questa prima prova di stagione. Tra qualche giorno verificheremo se le previsioni del nostro osservatorio siano state corrette, ma considerando i movimenti che già si notano sulle infrastrutture ritengo che i numeri - per ora - non mentano».

Schiavon mette in guardia da confronti troppo rigidi con le stagioni precedenti, sottolineando invece l’importanza del posizionamento del Veneto nella mappa turistica nazionale: «È sempre pericoloso o se vogliamo dire proprio sbagliato paragonare una stagione con un’altra. Ci sono troppe variabili che non consentono una valutazione ideale. Dal mio punto di vista dobbiamo guardare il quadro generale: oggi il Veneto è una delle regioni principe del turismo italiano. E questo lo dobbiamo alla preparazione degli operatori di questo settore. Possiamo migliorare, ma partiamo da un punto di classifica già molto alto, confermato poi dai numeri che ogni anno registriamo. Il lavoro da fare c’è e se vogliamo riguarda la competitività del servizio e la capacità di essere attrattivi sia per i turisti che per maestranze di qualità che sono necessarie per mantenere alto il livello dell’offerta».

Il test pasquale, in definitiva, servirà a misurare la tenuta dell’intero sistema in vista dell’alta stagione. Gli indicatori sembrano positivi, ma l’attenzione resta alta, soprattutto per un settore che si confronta ogni giorno con flussi imprevedibili, carenza di personale e richieste sempre più esigenti da parte della clientela.

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