Patrimonio svenduto, stop all'Usl 12

No alla cessione per 494 mila euro di un appartamento di 100 metri a San Marco
L’immobile a San Marco dove si trova l’appartamento messo in vendita
L’immobile a San Marco dove si trova l’appartamento messo in vendita
 
VENEZIA.
Stop in commissione sanità, presieduta da Leonardo Padrin (Pdl), al provvedimento della giunta regionale che autorizza l'Usl 12 Veneziana a mettere in vendita un appartamento di 100 mq in centro storico a Venezia (San Marco 532), prezzo di base d'asta 494.400 euro. La motivazione mette in crisi non solo il prezzo e le procedure ma la stessa filosofia di queste vendite.
 «Dobbiamo approfondire prima la congruità della stima indicata nella perizia asseverata e sviluppare una riflessione strategica sulla possibilità di alienare beni del patrimonio pubblico in centro storico a Venezia e sulle procedure di vendita messe in atto», spiega Padrin, informando di aver convocato per un confronto in commissione gli assessori alla sanità Luca Coletto e al patrimonio Marino Zorzato. Forti le perplessità dei commissari. Raffaele Grazia, Udc: «Un appartamento in San Marco, anche se versa in condizioni pietose, vale sul mercato almeno il doppio o il triplo di quanto indicato dal professionista che nella sua perizia l'ha quotato solo 4900 euro a metro quadrato. Chiedo che la giunta verifichi, anche a seguito delle recenti inchieste giornalistiche su immobili pubblici venduti o affittati a condizioni di favore, le "svendite" attuate dall'Usl 12 e l'affitto di immobili da parte della stessa Usl a personaggi importanti della politica regionale». Anche per Giovanni Furlanetto, leghista, c'è incongruenza tra il valore asseverato e le quotazioni di mercato in zona: «Basta dare un'occhiata agli annunci delle agenzie immobiliari a Venezia per rendersi conto che le quotazioni oscillano tra i 7 e i 10 mila euro a metro quadrato per immobili da ristrutturare, 15 mila euro a metro quadrato per immobili ristrutturati». Furlanetto si spinge anche ad una pregiudiziale: «L'inalienabilità del patrimonio pubblico nel centro storico di Venezia, a garanzia delle finalità pubbliche degli enti stessi, così come stabilito un mese fa dal Consiglio regionale per le case dell'Ater».  Perplessità sulle condizioni di vendita e sull'evidenza pubblica dell'asta arrivano anche da Claudio Sinigaglia (Pd), vicepresidente della commissione e dallo stesso Padrin: «Un immobile a Venezia può interessare anche ipotetici acquirenti di Mosca o New York - sostiene Padrin -. Senza una adeguata pubblicità non si può dire che sia davvero sul mercato». (r.m.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova