Patto Delfin-Essilor Luxottica alla guida solo i primi tre anni

Definita la governance del nuovo colosso nato pochi mesi fa Cda “alla pari” fino al 2019, poi sarà battaglia per il controllo
Di Nicola Brillo

AGORDO. Per tre anni la governance di EssilorLuxottica sarà paritetica: 8 componenti del cda saranno di nomina Delfin-Luxottica e altri 8 scelti da Essilor. Poi, dopo l'approvazione del bilancio 2019, i membri saranno indicati a prescindere dalla loro "provenienza". Sono stati resi noti ieri nuovi dettagli sulla governance del nuovo colosso italo-francese dell'occhialeria mondiale, "nato" a gennaio scorso. Per i primi tre anni il patto tra Essilor e Delfin prevede che al presidente esecutivo del consiglio di amministrazione del nuovo gruppo, Leonardo Del Vecchio, non sarà attribuito il voto decisivo in caso di parità nelle deliberazioni del cda. Il francese Hubert Sagnières sarà il suo vice presidente esecutivo, ma con i medesimi poteri del presidente esecutivo. Si aggiunge un nuovo importante tassello, quello più ostico della governance, per la creazione del gruppo dell'occhialeria con più di 140mila dipendenti in 150 Paesi del mondo, ricavi per circa 16 miliardi e un margine operativo lordo di oltre 3 miliardi.

Tra tre anni si aprirà la vera battaglia per il controllo del gruppo. Nel 2020, in base al diritto francese, il nuovo board verrà nominato dall'assemblea su proposta del cda uscente. In caso non vi sia accordo sulla lista la parola passa ai soci (non esiste voto di lista in Francia). E qui la soglia del 31% (di voto) in mano a Delfin mette al sicuro il controllo italiano sul gruppo italo-francese da qualsiasi scalata ostile. Salvo sorprese all'interno della holding lussemburghese della famiglia Del Vecchio, che vede la partecipazione del capofamiglia e dei sei figli (avuti da tre matrimoni) con quote paritetiche di quest'ultimi pari al 16,38%.

In base all'accordo, Essilor scorpora tutte le sue attività in una nuova società controllata al 100%, denominata EssilorLuxottica. La finanziaria di Del Vecchio, la Delfin, apporta alla nuova holding la partecipazione di controllo in Luxottica (pari al 62,54%) e riceve in cambio una quota tra il 31% e 38% della nuova società (l'assegnazione di azioni Essilor di nuova emissione è sulla base del rapporto di cambio pari a 0,461 azioni Essilor per 1 azione Luxottica). Successivamente scatterà l'offerta pubblica di scambio promossa da Essilor, sulla totalità delle rimanenti azioni Luxottica in circolazione. EssilorLuxottica diventerà una società di diritto francese, quotata a Parigi. Primo azionista della società sarà la Delfin, al secondo posto i dipendenti-azionisti di Esselor con il 4% e Giorgio Armani con il 2,3%.

Nel nuovo cda, oltre a Del Vecchio, ci saranno tre amministratori di Delfin, e quattro indipendenti designati dalla cassaforte di Del Vecchio a seguito di consultazione con Essilor. Questi i loro nomi: Romolo Bardin, Giovanni Giallombardo e Francesco Milleri, Rafaella Mazzoli, Gianni Mion, Lucia Morselli e Cristina Scocchia. Sul fronte francese sono Juliette Favre (rappresentante dei dipendenti azionisti e presidente di Valoptec), Henrietta Fore, Bernard Hours, Annette Messemer e Olivier Pecoux. Altri due rappresentanti dei lavoratori saranno nominati dal Works Council di Essilor entro ottobre 2017. Essilor ha fatto sapere che le discussioni con l’Antitrust francese stanno progredendo e che il closing con Luxottica è atteso nella seconda metà del 2017. Arriva a dunque a compimento il corteggiamento tra i due gruppi iniziato nel 2015. Al tempo Del Vecchio disse no, a giugno scorso sono riornati a parlarsi e l'accordo è stato trovato.

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