Piatti in ceramica e niente palloncini: in Veneto due sagre su tre sono ecosostenibili

Da 5 anni l’Unpli Veneto promuove il rispetto ambientale. A Pederobba inaugurazione con materiali riciclabili

TREVISO. Prima, molto prima di Greta Thunberg e dei Fridays for future, tra una salsiccia e una costicina le Pro Loco del Veneto ragionavano su come rendere sempre più sostenibili le loro sagre.

Cinque anni fa - un’era geologica, in tema di ambientalismo - è iniziato un percorso che ha portato, oggi, uno dei settori più tradizionali, quello delle feste di paese, a diventare uno dei più moderni in fatto di rispetto dell’ambiente. Basti sapere che oggi in Veneto soltanto una Pro Loco su tre utilizza, durante le manifestazioni, piatti e posate in plastica monouso.

Sagre green. Giovanni Follador, presidente regionale dell’Unpli, non guarda con apprensione al 2021, quando entrerà in vigore il divieto di utilizzo delle plastiche “usa e getta” sancito dall’Unione Europea. «Abbiamo un progetto in questo senso che dura ormai da cinque anni e sta lavorando sul concetto di “Sagre sostenibili”» racconta Follador, «assieme alla Regione Veneto abbiamo iniziato un percorso che prevede l’utilizzo di piatti in ceramica, bicchieri di vetro, materiali biodegradabili.

Da parte nostra è stata portata avanti una campagna per incentivare le buone pratiche e convincere le Pro Loco. È una direzione che abbiamo preso tutti in modo convinto». E come si convincono le Pro Loco? C’è un vantaggio economico a utilizzare stoviglie di ceramica e vetro anziché di plastica?

«È semplicemente un fatto organizzativo - continua Follador - ormai molti servizi vengono offerti da società terze che ci portano i piatti in ceramica e vengono a riprenderseli alla fine della sagra. Poi li riportano lavati a un’altra manifestazione. Per noi quindi non è uno sforzo economico superiore rispetto a prima. Ci siamo organizzati e abbiamo digerito la novità, come detto appunto due sagre su tre oggi sono sostenibili».

Il kit che va a ruba. Esistono - anzi, negli ultimi tempi stanno proliferando - aziende, soprattutto commerciali, che mettono a disposizione praticamente qualsiasi tipo di oggetto (dai tovaglioli alle posate, dalle teglie alle coppette gelato) in materiale biodegradabile a costi tutto sommato modesti.

Un esempio? Un “kit sagra” completo per mille persone costa 450 euro. Include piatti in polpa di cellulosa, ciotole, bicchieri, posate in bioplastica compostabile imbustate, tovaglioli in carta monovelo, e - gentile omaggio - cartoni porta rifiuti per la frazione organica e un rotolo da dieci fodere in Mater-bi (un’altra plastica biodegradabile) da inserire nei cartoni. Alla fine della festa si può raccogliere tutto nell’umido.

La diocesi si schiera. Esiste anche un premio per le “Sagre di qualità” dal punto di vista del rispetto ambientale. Uno dei requisiti per ottenere il punteggio più alto era, appunto, l’abolizione della plastica dagli stand. Il concorso ha una regia nazionale, e l’anno scorso la commissione ha deciso di premiare - primo caso in Veneto - la Pro Loco di Pederobba (Treviso) per la Mostra del Marrone di Monfenera.

Gli esempi virtuosi però sono diversi. A Treviso e provincia ci si sono messe anche le diocesi: quelle del capoluogo e di Vittorio Veneto hanno rilanciato i programmi “plastic free” anche per le parrocchie, le associazioni, le feste di prima comunione, cresima, matrimonio e, appunto, le sagre.

I più bravi. Pederobba, quindi: la palma dei migliori è andata alla Pro Loco che, per prima, si è aggiudicata il “bollino di qualità” per la mostra dei marroni. Facciamo subito i conti: «Abbiamo 1.300 posti e abbiamo scelto le stoviglie compostabili» spiega il presidente Manuel Bresolin, «è un materiale che ci fornisce Contarina a un prezzo agevolato rispetto a quello di mercato, si tratta di stoviglie e posate bio a prezzi bassissimi.

Sarebbe assurdo continuare a utilizzare quelle in plastica. Qualità e rispetto dell’ambiente però non vuol dire solo rinunciare alla plastica. Offriamo cibo fresco, non c’è nulla di surgelato: ci costa 4 euro a porzione anziché uno, ma è qualcosa in più».

Basta palloncini. La sagra “green” a Pederobba tornerà anche quest’anno dal 5 al 27 ottobre, ogni sabato e domenica. E di sostenibile avrà pure... l’inaugurazione: «Eravamo abituati al lancio di palloncini, ma ci abbiamo rinunciato» continua Bresolin, «sì, ci sono i palloncini “bio”, ma non si decompongono dopo cinque minuti. E chi mi dice, poi, che non se lo mangi un animale e poi muoia soffocato? Così abbiamo deciso di usare una bandierina di carta su cartoncino compostabile. I bambini si divertiranno lo stesso. E noi lanciamo un messaggio importante con un piccolo gesto». 
 

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