Poliziotto suicida in questura
VICENZA. Doveva essere il suo primo giorno di lavoro dopo qualche settimana di vacanza. È arrivato presto in questura, come faceva sempre. Si preparava, beveva un caffè con i colleghi e poi iniziava il suo turno alle 8. Ma ieri ha aspettato di essere solo e poi è salito al quinto piano, che ospita gli uffici dei sindacati. Si è fermato in corridoio, ha impugnato la sua pistola e si è tolto la vita. Immediato l’allarme, poi il trasporto d’urgenza in ospedale, il disperato tentativo di salvarlo. Purtroppo è stato tutto inutile. Nulla lasciva presagire un simile gesto. Il poliziotto avrebbe compiuto 53 anni il prossimo maggio e lavorava all’ufficio denunce. Era sempre a contatto con il pubblico, professionale e disponibile. Era in polizia, nella questura di Vicenza, da ben 34 anni. Nella tasca della giacca è stato trovata la sua ultima lettera. Poche parole per chiedere scusa alle persone che gli volevano bene e che gli erano state vicine. Sembra che, negli ultimi tempi, fosse afflitto soprattutto da problemi economici. Il poliziotto, separato ormai da molti anni, lascia una figlia di 30 anni, la mamma e la sorella, alla quale era molto legato. Originario della Sicilia, aveva appena trascorso alcuni giorni in famiglia per poi rientrare a Vicenza.
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