Tre Postamat fatti esplodere in una notte tra Venezia e Treviso: caccia alla banda, bottino di 115 mila euro

Colpi studiati nel dettaglio: in due ore hanno fatto saltare in aria gli sportelli. Evacuato un appartamento invaso dal fumo

Rossana Santolin e Savina Trevisiol
Tre Postamat fatti esplodere in una notte tra Treviso e Venezia
Tre Postamat fatti esplodere in una notte tra Treviso e Venezia

Tre Postamat assaltati con l’esplosivo nel giro di una notte. Prima a Mogliano, poi a Noale e infine a Pederobba, dove l’anziana che abita sopra l’ufficio postale è stata costretta ad abbandonare l’appartamento a causa di un principio d’incendio.

Bottino ingente: 115 mila euro, suddivisi tra i 15 mila di Mogliano e i circa 50 mila (rispettivamente) di Noale e Pederobba.

Tre colpi in successione, fra le 2 e le 4 del mattino, eseguiti verosimilmente dalla stessa banda che lascia dietro di sé una scia di danni ancora difficile da quantificare con precisione.

La potenza dell’esplosivo usato è stata tale da far saltare in aria non solo gli sportelli automatici, ma anche tutto quello che c’era attorno. Parlano da sé le foto dei locali, ridotti a un tappeto di vetri e calcinacci. I carabinieri stanno setacciando le immagini delle videocamere che hanno ripreso tre uomini a volto coperto fuggire dopo i blitz a bordo di un suv, con targa rubata.

Il bottino sottratto a Mogliano si aggira attorno ai 15 mila euro, in parte macchiati dal dispositivo anti furto, sui 50 mila invece il valore di ciascuno degli altri due colpi.

Mogliano

Prima tappa della spedizione il Postamat in via Roma, a Mogliano. Quando il boato ha svegliano i residenti l’orologio segnava le 02. 20. «Ho sentito un botto, poi una voce automatica che diceva “Attenzione tentativo di furto” –raccontano i residenti – Siamo scesi e abbiamo visto un’auto sfrecciare.

Poi sono arrivati i carabinieri». “Chiuso per evento criminoso”, si legge sul cartello all’ingresso dell’ufficio, sventrato, che non riaprirà prima del 29 marzo. Giovedì un’altra banda ha scassinato un distributore di sigarette in piazza Pio X. Pronta la reazione del vicesindaco Leonardo Muraro che promette di accelerare con il progetto della vigilanza privata in ore notturne.

Noale

Circa 20 minuti più tardi, ecco lo stesso copione che si ripete, questa volta a Noale, allo sportello di via Polanzani. La tecnica impiegata è la stessa: i ladri hanno creato un ordigno usando della polvere pirica e un cavo elettrico come innesco. Devastante l’esplosione. I vigili del fuoco, esclusa la presenza di feriti, hanno avviato una verifica statica dell’edificio.

Il controllo è proseguito fino a ieri pomeriggio di ieri. Il tempo di caricare il bottino nel suv e dirigersi verso nord, fino a raggiungere la frazione di Onigo di Pederobba per il terzo assalto, avvenuto attorno alle 4. 20, in via Cavallea. Noale dista a circa 50 minuti di auto da Pederobba. Ammesso che si tratti della stessa banda, torna la tempistica della successione dei colpi.

Il boato e l’incendio

A Onigo i ladri hanno dovuto fare i conti con due imprevisti. L’attivazione, come a Mogliano, del macchiatore di banconote – non è ancora chiaro quanto del denaro sottratto sia stato reso inutilizzabile dal sistema di sicurezza – e un principio d’incendio all’interno dell’ufficio postale.

Dopo l’esplosione una densa nuvola di fumo ha invaso l’appartamento al primo piano del blocco, per cui si è resa necessaria l’evacuazione. L’anziana padrona di casa è stata messa in salvo dai vigili del fuoco e accolta in casa della figlia, che abita nello stesso stabile. Sul posto i carabinieri che ora sono sulle tracce della banda.

 

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