Prete lascia la parrocchia, c'è un buco di 200mila euro

Dietro l'abbandono di don Flavio Gobbo, a Spinea, ci potrebbe essere un grave ammanco di soldi in cassa
La parrocchia dei santi Vito e Modesto, a Spinea
La parrocchia dei santi Vito e Modesto, a Spinea

SPINEA. Potrebbe esserci un ammanco di almeno 200 mila euro dalle casse parrocchiali dietro l'abbandono del servizio sacerdotale da parte di don Flavio Gobbo, parroco di Spinea.

Un altro prete lascia in Veneto, è quello di Spinea
La cerimonia di insediamento di don Flavio Gobbo alla parrocchia di Spinea con il vescovo Gardin, nel 2014

Dopo aver lasciato nei giorni scorsi una missiva, letta dal cappellano ai parrocchiani, in cui si limitava a spiegare di volersi prendere un periodo di riposo «a causa di una situazione di affaticamento», ed essere letteralmente sparito, nelle ultime ore, come riportano i quotidiani locali, si starebbe delineando uno scenario economico per spiegare l'accaduto.

Dalla cassa della parrocchia dei Santi Vito e Modesto mancherebbe infatti una somma ingente, uscita un po' alla volta in un anno e mezzo. C'è chi parla di un eccesso di beneficenza e prestiti ai bisognosi e chi arriva a ipotizzare l'ombra delle sale da gioco. Ma non viene tralasciata neppure la pista amorosa.

Si tratta del terzo parroco in un mese in Veneto, dopo don Marco Scarpa di Venezia (che ha scelto coraggiosamente di fare outing dal pulpito, raccontando il risvolto affettivo del suo abbandono) e don Alberto Bernardi del Sacro Cuore di Treviso.

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