Primarie delle idee del centrosinistra in Veneto: il nome di Viola non decolla

Oltre 160 gazebo in tutta la regione per raccogliere le priorità dei cittadini in vista delle elezioni regionali in Veneto. Sullo sfondo la possibile candidatura di Antonella Viola e il dibattito interno al Pd

Marta Randon
Il gazebo in piazza delle Erbe a Padova
Il gazebo in piazza delle Erbe a Padova

Mentre tiene banco in queste ore la candidatura della biologa e divulgatrice scientifica Antonella Viola - «ci sto pensando», dice lei - il Pd chiama a raccolta militanti e simpatizzanti con “le primarie delle idee”. Oltre 160 gazebi sparsi in tutta la regione tra ieri e oggi chiedono al popolo del centrosinistra di indicare tre temi urgenti sui 10 proposti che riguardano i grandi snodi del futuro regiona le:  sanità e sociale; ambiente e sostenibilità; diritto alla casa; sicurezza urbana; caro vita e costo delle bollette; impresa, innovazione e competitività; lavoro dignitoso, sicuro e orientato alla parità di genere; politiche per i giovani; trasporto pubblico; cultura, scuola e università.

L’iniziativa

L’iniziativa è promossa dall’intera coalizione progressista: Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Veneto che Vogliamo, il Veneto Vale, +Europa, Volt Europa, Partito Socialista Italiano e Movimento Socialista Liberale.

Il nome del candidato che dopo 15 anni non sfiderà Luca Zaia, corre quindi di pari passo con la definizione del programma. Uno rafforza l’altro.

Questa mattina alle 10. 30 il senatore Martella è a Venezia in campo Santa Margherita, ieri Chiara Luisetto era a Bassano, Rachele Scarpa al mercato di Treviso.

Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Regione, ha incontrato i padovani in piazza delle Erbe: «Con Zaia non più candidabile finalmente si riparte da zero – afferma –. Abbiamo la responsabilità di raccontare un’idea di società diversa: più inclusiva, più giusta, in cui l’ambiente sia al centro dell’impegno politico, il lavoro torni ad essere l’argomento intorno a cui costruire la società che sia realmente paritaria per donne e uomini e che si fondi sulla legalità. Questa volta può essere davvero possibile».

In due ore, dalle 10 alle 12, in piazza delle Erbe ieri sono state compilate quasi 60 schede: sanità, giovani e cultura ai primi posti. «Le persone anziane guardano alla propria condizione, ma sono preoccupati per il futuro delle nuove generazioni», commenta Camani.

Oltre ai temi urgenti, tra una scheda e l’altra, il totonome è stato argomento di discussione e sembra che i militanti preferiscano una candidatura interna al Pd.

La dottoressa Viola

«Più di qualcuno ci ha espresso perplessità sulla dottoressa Viola» dice sottovoce la militante Carla Bignato, addetta al banchetto.

Un candidato civico non va giù al parlamentare Andrea Crisanti, raggiunto al telefono: «Niente contro la dottoressa Viola – dice – qualsiasi candidato fuori dal partito sarebbe una sconfitta. Che messaggio diamo ai nostri elettori? Se cerchiamo un civico significa che abbiamo un problema di classe dirigente».

Al gazebo di Padova hanno partecipato soprattutto over 40, ma anche qualche giovane. I risultati emersi in tutto il Veneto verranno analizzati e saranno utili per individuare il candidato del centrosinistra. «Un nome non vale l’altro - sottolinea Camani –. L’obiettivo non è accontentare un partito o un movimento civico, ma trovare il volto su cui tutti ci vogliamo impegnare per la campagna elettorale».

Una donna presidente sarebbe un valore aggiunto? «Non ne farei una questione di genere. Anche se una candidatura femminile rappresenterebbe indubbiamente un avanzamento culturale non indifferente».

Voci a sinistra

Al gazebo in piazza delle Erbe è passato anche il vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi: «La gente ha voglia di dire la propria e mi piace ascoltarla per avere nuovi stimoli – dice –. Il progetto del centrosinistra per il Veneto è un progetto unitario, che parte dal basso. I problemi del Veneto non sono il terzo mandato o la data delle elezioni che vogliono rimandare – riflette il vicesindaco – ma quelli irrisolti da anni, di cui la destra non parla, ma che ci stanno invece raccontando le persone».

«La comunità democratica dimostra ancora la propria serietà: costruire insieme un programma credibile, che dia voce a quelle che i cittadini considerano le priorità e che sia l’alternativa concreta a chi governa da trent’anni il Veneto senza determinarne in modo significativo lo sviluppo industriale ed economico» conclude la segretaria provinciale del Pd padovano, Sabrina Doni.

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