«Quella delibera fantasma per mobbing»
VENEZIA. Il consiglio regionale che oggi torna a riunirsi sarà messo a dura prova con le interrogazioni. Ne ha annunciata una Renzo Marangon (FI) che chiederà al presidente Luca Zaia perché ha riconfermato assessore Isi Coppola, dichiarata decaduta dall’assemblea di palazzo Ferro Fini per irregolarità nelle spese elettorali. Poi sarà il turno di Antonino Pipitone (Idv) che presenterà il caso di Costantino Gallo, un dirigente medico, di provata capacità ed esperienza, che ha bloccato il centro protonico dell’ospedale all’Angelo di Mestre dimostrando che la Regione avrebbe dovuto spendere 738 milioni in 20 anni per curare 70 malati l’anno. Invece di essere premiato, Gallo si è trovato senza la sua struttura all’Arss e ora lavora a Padova.Pipitone pone il quesito a Zaia: «Come può un dirigente medico, di provata capacità ed esperienza, essere idoneo al ruolo di direttore generale di Ulss in Friuli e in Toscana e non esserlo qui in Veneto? Soprattutto se il professionista in questione lavora da anni per la sanità veneta, prima in Arss e poi nelle Ulss, e la Regione lo ritiene così meritevole da fargli nuovi contratti anche dopo aver transato con lui, a caro prezzo, (100 mila euro su mediazione del giudice del lavoro di Venezia) una causa di lavoro per comportamenti vessatori». Così il capogruppo regionale di IdV Antonino Pipitone, che prosegue: «Ci sono altri criteri, oltre quelli previsti per legge, per essere dichiarati idonei alla nomina come Dg? Vorremmo che la Regione li spiegasse per fugare dubbi sui requisiti per le scelte in sanità, tasto dolente dalle parti del Canal Grande. Va rilevato che la Regione Veneto ha “secretato” la delibera che approva la composizione (n. 1728 del 29/09/2014): sul Bollettino ufficiale se ne trova soltanto il titolo, assolutamente incomprensibile. Del testo nessuna traccia».
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