Rapina in villa ad Arzignano pistole in pugno, un milione e 300 mila euro il bottino dei banditi

ARZIGNANO (Vicenza). Bottino ingente di una rapina in villa nel Vicentino, condotta da una banda di professionisti. «Ho detto ai rapitori che avrei consegnato tutti i preziosi se non avessero usato violenza e così è stato».
Tanta paura che tutto potesse degenerare, ma alla fine nessuna conseguenza fisica ai danni della famiglia di Luca Pretto, amministratore delegato della Conceria Pasubio, che lunedì sera s’è trovato in casa ad Arzignano, in via Venezia, tre rapinatori armati di pistola. I malviventi se ne sono andati con un bottino di circa un milione 300 mila euro in gioielli e orologi.
L’incubo per la famiglia Pretto è iniziato intorno alle 20.30. In casa c’erano l’industriale, la moglie e una figlia. «Avevamo appena finito di cenare» racconta «sono entrati da una finestra che avevamo lasciato aperta per arieggiare».
Un assalto in stile militare. Uomini incappucciati e con guanti irrompono in un attimo nella sala da pranzo dove in quel momento si trovano il padrone di casa e uno dei domestici. Pistole spianate, fanno stendere a terra il maggiordomo e si fanno consegnare portafoglio e cellulare dall’imprenditore. Mentre uno li tiene sotto tiro, gli altri due perlustrano le altre stanze e radunano tutti i presenti, familiari e domestici. All’esterno, almeno un altro complice a fare da palo.
All’interno, un bandito, attraverso una porta comunicante, va anche nell’abitazione dell’anziana madre dell’imprenditore: preleva la donna novantenne che sta guardando la televisione. Il quadro è da film horror, con «pistole puntate alla tempia e alla schiena».
Cominciano le richieste dei banditi ma anche la trattativa portata avanti con successo da Pretto. Con grande freddezza invita i rapinatori «a mantenere la calma e a non usare violenza. La mia unica preoccupazione era che non accadesse nulla ai miei cari».
In cambio dell’incolumità dei famigliari si impegna a consegnare tutto quanto ha di valore in casa. E soddisfa ogni loro richiesta. Prima gli chiedono dov’è la cassaforte, lui li accompagna e la apre ma dentro c’è solo qualche migliaio di euro.
Gli chiedono dove sono i preziosi e lui li porta in camera da letto. È li che custodisce la sua collezione di orologi, alcuni sono pezzi unici di grande valore. Nella stessa stanza si trovano anche i gioielli della moglie: collane, bracciali, anelli con pietre preziose e ori.
Quando è in pieno corso la rapina entra anche la figlia maggiore, che non vive con i genitori. Arrivata per una visita a mamma e papà si trova davanti un bandito che le punta contro la pistola. Ma anche in questo frangente i malviventi si confermano professionisti e con i nervi saldi.
Gestiscono l’imprevisto senza perdere il controllo. Il figlio invece rientrerà a casa a rapina conclusa. I banditi agiscono con meticolosità, senza fretta, consapevoli che non saranno disturbati.
Circa 30 minuti dopo l’irruzione i rapinatori si convincono che nella villa non c’è altro su cui mettere le mani e se ne vanno. —
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