Ressa in chiesa per Pasqua? A Mestre propongono il biglietto per la Messa
Il parroco di Carpenedo ha escogitato un sistema di prenotazione per capire se ci potrà essere ressa e aprire nuovi spazi. "La gente ha paura degli assembramenti e la presenza dei fedeli è calata". Ma altri sacerdoti stroncano la proposta: "I biglietti lasciamoli a teatro, meglio aumentare il numero delle funzioni"

Guerretta Solighetto Consegna dell'Eucarestia in chiesa
Il dibattito
Don Gianni Antoniazzi spiega subito che la questione è complessa. La sua ultima idea, distribuire biglietti («nessuno numerato, per carità», chiarisce) per aiutare i fedeli a capire se ci sarà ressa o meno in chiesa, quella dei Santi Gervasio e Protasio in piazza Carpenedo a Mestre, per le messe della Pasqua, il giovedì, venerdì e Sabato santo, non «è un modo per prenotare il posto in chiesa ma per aiutare a capire se si potrà seguire la messa dentro la chiesa», dice il parroco di Carpenedo.
Lui apre a suggerimenti nuovi, ma ammette che al momento non ne sono arrivati. «La mia non è una provocazione ma cercare una soluzione ad un problema complesso perché la messa di Natale, la più importante dell’anno, ha visto invece posti liberi per paura di assembramenti. In altre parrocchie, si attua la prenotazione del posto per la messa, anche con strumenti digitali. Non da noi. L’idea del biglietto è per aiutare i fedeli a rendersi conto se trovano posto o meno. Se non trovano il biglietto, possono seguire la messa nella sala Lux, in patronato oppure all’esterno utilizzando gli altoparlanti».
Un’iniziativa che, si intuisce, cerca di rasserenare i fedeli in vista della Pasqua, aiutandoli a tornare serenamente a partecipare alle messe della prossima Pasqua, senza il terrore di resse.
Don Gianni Bernardi, parroco di San Lorenzo, dove nelle scorse settimane il numero limitato di accessi, previsto dalle norme sulla pandemia, ha scatenato anche una protesta isolata, spiega che non ha ancora affrontato il tema in consiglio pastorale.
«Io la formula dei biglietti la lascerei al teatro. Noi, per sopperire alle limitazioni causa pandemia, abbiamo aumentato gli orari delle messe. E con i nostri volontari garantiamo che le funzioni si svolgano in sicurezza. Vedremo cosa fare per la Pasqua».
Don Natalino Bonazza, parroco a San Giuseppe di viale San Marco e al Corpus Domini, mostra il suo casalingo sondaggio dopo le messe del Natale.
«Hanno risposto 18 parrocchie su 25 (oltre il 70%). Prima ho chiesto l’orario delle messe di Natale, poi ho chiesto quale era stato l’afflusso, considerando l’eventualità o meno di aver aumentato il numero delle messe (data la capienza limitata in ragione del distanziamento)», spiega.
I risultati del sondaggio di don Bonazza evidenziano che la maggior parte delle parrocchie ha patito un calo di partecipazione alle messe del 25 dicembre.
«Con la pandemia, l’abitudine di partecipare alle messe per le festività più importanti si è interrotta e la paura del contagio ha ridotto le presenze. È su questa paura che dobbiamo lavorare. Il nostro compito è quello di infondere fiducia nell’uscire e tornare a vivere, in sicurezza». —
RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video