Roberto Longhi, una vita per l'arte

Roberto Longhi nasce ad Alba il 28 dicembre 1890 e muore a Firenze il 3 giugno 1970. Nel 1911 si laurea con Pietro Toesca a Torino discutendo una tesi sul Caravaggio, nel 1912 è ammesso alla scuola di perfezionamento di Adolfo Venturi a Roma.


Collabora alle riviste «La Voce» (dal 1911) e «L'Arte» (dal 1913). Iniziano nello stesso periodo (1912) i primi contatti con Bernard Berenson. Gli scritti giovanili spaziano da argomenti di pittura del Quattrocento fino a temi di critica militante passando per Caravaggio e i suoi seguaci.


Tra il 1920 e il 1922 viaggia in Europa visitando musei e collezioni private con Alessandro Contini Bonacossi. A Roma, dal 1922, esercita la libera docenza all'Università. Nel 1926 inizia la collaborazione con «Vita Artistica» di cui, dal 1927, assume la direzione insieme ad Emilio Cecchi, con il quale fonderà l'anno successivo «Pinacotheca».


Nel 1927 pubblica il Piero della Francesca, cui seguirà nel 1934 l'Officina Ferrarese. Lo stesso anno vince il concorso per la cattedra di Storia dell'arte medievale e moderna all'Università di Bologna.


Dal 1938 al 1940 dirige, insieme a Bianchi Bandinelli e Ragghianti, «La Critica d'Arte». Nel 1939 si trasferisce a Firenze. Esce nel 1943 il primo annuario di «Proporzioni», nel 1950 nasce «Paragone».


Nel 1949 viene chiamato all'Università di Firenze. Longhi ha ideato e diretto memorabili mostre come quella di Milano sul Caravaggio e i caravaggeschi (1951) cui seguirà nel 1952 il volume monografico sul maestro lombardo. Numerosi i suoi scritti sulla pittura veneta.

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