Rossi e la Muti ci hanno tradito

Quando l’Università di Urbino diede la laurea «honoris causa» in Sociologia, indirizzo Comunicazione, a Valentino Rossi, fummo tutti d’accordo: Valentino ha un senso innato della comunicazione, sempre ridente, spiritoso, infantile. Adesso però siamo delusi.


Valentino Rossi è reo confesso di una mastodontica evasione fiscale: perché l’Università non gli ritira la laurea? Il rettore dovrebbe telefonare ai presidi di Facoltà: «Amici miei, questo è un furbacchione. Dobbiamo dirgli: prima comunicavi vittoria, abilità, coraggio, mo’ comunichi furbizia, interesse privato, imbroglio allo Stato e ai cittadini. Prima ci insegnavi, adesso ci corrompi».


Lo stesso giudizio dovrebbe valere per Ornella Muti, accusata ieri di evasione per 2-2,5 milioni di euro, cioè 4 o 5 miliardi di lire. Accusata, non ancora colpevole. Se risulterà innocente, le rinnoveremo l’ammirazione per i bei film che ha interpretato. Nel frattempo, però, l’amore (per ogni bella attrice l’ammirazione è amore) si fa amaro. Ornella ha guadagnato molto perché noi l’amavamo, ha lucrato sul nostro amore, e mo’ è sospettata di aver frodato il fisco, sempre con la storia della residenza fasulla all’estero, esattamente come Valentino.


Questi signori fanno una barca di soldi in mezzo a noi, sfruttando i nostri mezzi (organizzazione, pubblicità, cinema, tifo), ma poiché una parte di quei soldi dovrebbero restituircela in forma di tasse, fingono di lavorare all’estero per non darci niente. Ornella dice di risiedere a Montecarlo dal 1994. Ma com’è possibile, si chiede il fisco, visto che i suoi interessi economici e affettivi sono tutti in Italia? che lavora in trasmissioni televisive italiane, in molti film italiani, partecipa a sfilate di stilisti italiani e a convention pubbliche? Lei vola tra Roma, Parigi, Milano, Stati Uniti, Praga, ma come mai ritorna sempre in Italia? Ha la sue belle carte di credito, e preleva dappertutto: a Los Angeles, Parigi, New York, San Paolo del Brasile, Fiumicino, Malpensa, Monaco (Germania) e Milano: come mai non preleva mai a Montecarlo?


Lele Mora, Leonardo Del Vecchio, Mario Cipollini fanno a Ornella gloriosa compagnia: divi dell’industria, dello sport, dello spettacolo, accusati (ripeto: se si scagionano, fanno un piacere anche a noi) di tenere per sé anche la parte di guadagno che devono a noi. Giancarlo Fisichella, pilota di Formula 1: anche lui trasferitosi a Montecarlo, anche lui accusato di evasione, per 17,2 milioni di euro, ha patteggiato (l’anno scorso) per 3,2 milioni.


Questa storia del patteggiamento non è sempre chiara. A Valentino Rossi chiedevano pubblicamente 70 milioni di euro, lui ha combinato per un quarto. Luciano Pavarotti aveva anche lui domicilio fiscale a Montecarlo (ma dunque sono l’unico a restare in Italia?), fu accusato per un’evasione di 25 miliardi di lire, ne pagò cinque. Però li pagò in diretta televisiva. Firmò l’assegno, alzò la faccia e commentò: «Mi sento più leggero nel portafogli e nella coscienza».


Un sospetto: che il buon esempio, pubblicamente impartito, abbia commosso l’erario, che per quel gesto gli condonò i quattro quinti di quel che gli chiedeva. Potrebbe spiegare anche Valentino. E forse tanti altri.


Evadono perché sanno che, comunque, la faranno franca. Se vengono scoperti, gran parte di quel che hanno evaso gli resta. Come gli resta la fama. E il tifo. E allora, togliamogli almeno l’onore, e a Valentino l’onore di quella laurea «honoris causa». E’ il minimo. Il giusto sarebbe togliere (a lui e a tutti gli altri) la licenza di lavoro.


La licenza di lavoro (partita Iva, Sanremo, Rai, Cinecittà, Formula 1, MotoGp) vien data per un tacito patto: fai il bene tuo che è il bene nostro, guadagna e facci guadagnare. Se chi guadagna non paga le tasse, rompe il patto. E allora sarebbe giusto che perdesse il lavoro.
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