Ruba ancora il ladro che fu ferito da Ermes Mattielli. E di nuovo niente carcere

Vicenza, Cris Caris è uno dei due nomadi che furono colpiti dal rigattiere poi condannato tentato omicidio. Salvini e la Lega: «Ora finisca davvero in cella»
Ermes Mattielli e (nel riquadro) Cris Caris
Ermes Mattielli e (nel riquadro) Cris Caris

VICENZA. È stato sorpreso a rubare in una baita del Vicentino, ed è stato arrestato dai carabinieri, Cris Caris, 31 anni, uno dei due nomadi feriti dai colpi di pistola sparati da Ermes Mattielli, il rigattiere che il 13 giugno 2006 aveva sorpreso l'uomo ed un complice durante un furto nel suo deposito di ferri vecchi. Per quel fatto Mattielli (deceduto il 5 novembre 2015) era stato condannato per tentato omicidio a cinque anni e quattro mesi di reclusione. E in più a risarcire con 135 mila euro i due ladri, Cris Caris, di 31 anni, e Blu Helt, di 36 anni. Nella notte fra domenica e lunedì Caris è stato arrestato in flagranza assieme al padre, Enzo, in una baita di Nogarole Vicentino. I due risiedono in un campo nomadi a Santorso (Vicenza). I carabinieri stavano svolgendo un servizio per il contrasto dei furti, dopo la segnalazione di numerosi colpi compiuti in baite del vicentino. Poco dopo la sentenza l'ex rigattiere morì in ospedale per le conseguenze di un malanno cardiaco.

A distanza di quattro mesi dalla scomparsa di Mattielli, la cui vicenda aveva sollevato forti polemiche, Caris è stato ammanettato assieme al padre, di 56 anni, dai carabinieri di Valdagno e Recoaro Terme che, con i colleghi di Schio, erano impegnati in servizi anti-criminalità su segnalazione del sindaco del paese vicentino.

Padre e figlio, secondo la ricostruzione degli investigatori, erano partiti in auto dal campo nomadi di Santorso. Pedinati dai carabinieri, sono stati bloccati mentre uscivano da una baita di Nogarole Vicentino dove avevano appena compiuto un furto. I militari hanno sequestrato loro arnesi da scasso (tenaglie, guanti, torce elettriche, cacciaviti, un piccone e grimaldelli) e una motofalciatrice del valore di duemila euro, appena sottratta dalla baita, dove erano entrati dopo aver tagliato la rete di recinzione e sfondato una porta. Ora sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se Cris Caris ed il padre siano responsabili di altri furti compiuti nella zona.

Ieri i due sono tornati in libertà, ma in attesa del processo non potranno allontanarsi dal campo di Santorso. Il giudizio per direttissima era previsto per ieri mattina, ma il loro difensore di fiducia, l’avvocato Andrea Massalin, ha rinunciato all’incarico. È stato nominato d’ufficio l’avvocato Nicola Guerra, che ha chiesto i termini a difesa per poter studiare le carte. Sulla vicenda ha immediatamente preso posizione, su Fb, Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord: «Ricordate Ermes Mattielli, morto di crepacuore? Uno dei due rom a cui aveva sparato è stato appena arrestato per l’ennesimo furto! E secondo la giustizia italiana questo delinquente, tal Cris Caris, avrebbe diritto ad ereditare le proprietà del povero Ermes come risarcimento. Che schifo». Aggiunge Mara Bizzotto, europarlamentare del Carroccio: «La verità è che l’Italia è una Repubblica delle Banane, con leggi folli che premiano i delinquenti e puniscono le vittime. Mi auguro almeno che ora il nomade finisca veramente in carcere e che perda il vergognoso diritto a ricevere l’eredità di Mattielli». Osserva Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale: «Mattielli è morto. Caris invece continua nella sua professione e non cerca nemmeno di cambiare area per le sue scorribande, tanto è sicuro di farla franca. Io dico grazie ai Carabinieri che lo hanno pedinato e arrestato: attendo un giudice che lo mandi in galera».

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